a cura di Cristina Di Lucente
e siamo a 38!
Perugia. Martedì 6 febbraio è stata inaugurata, nei locali della questura, la nuova sezione giovanile della disciplina judo dei Gruppi sportivi delle Fiamme oro. All’evento erano presenti molte autorità tra cui il capo della Polizia Vittorio Pisani, il sottosegretario al ministero dell’Interno Emanuele Prisco, il sindaco Andrea Romizi, il presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il presidente Fiamme oro Francesco Montini. L’apertura della struttura sportiva segue la firma del protocollo “Sport e Legalità: un Valore Unico”, sottoscritto tra la questura di Perugia, il Comune e i Gruppi sportivi della Polizia di Stato con l’obiettivo di attivare azioni congiunte per favorire la diffusione della cultura della legalità e il recupero dei minori a rischio. Grazie a questo protocollo, i tecnici delle Fiamme oro insegneranno la disciplina del judo ai ragazzi delle scuole primarie all’interno della palestra della questura. I giovani avranno così la possibilità di crescere con i valori del rispetto delle regole e delle Istituzioni. Il capo della Polizia nel suo intervento ha dichiarato che: «Le Fiamme oro sono l’orgoglio della polizia perché, oltre a raggiungere grandi successi agonistici, agiscono sul fronte della trasmissione dei valori dello sport, fondamentali per la crescita dei nostri giovani». Dopo il tradizionale taglio del nastro e la benedizione della struttura impartita dal vescovo di Perugia Ivan Maffeis, gli allievi della sezione giovanile e gli atleti si sono esibiti in una breve dimostrazione sul tatami presentando le tecniche del judo e dando prova così delle loro abilità esercitate con travolgente entusiasmo e passione. Le conclusioni sono state affidate al sottosegretario al ministero dell’Interno Prisco che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative «per affermare la cultura della legalità e per offrire esempi positivi ai giovani. Lo sport – ha aggiunto – è un collante tra generazioni e promuove una società fondata sull’inclusione, sulla solidarietà e sul rispetto delle regole».
Chiara Distratis
Energia di frontiera
Trieste. Nella zona più orientale del nostro Paese, tra vicende storiche che in maniera alterna ne hanno caratterizzato l’esistenza, sorge la Scuola allievi agenti del capoluogo giuliano. Nel 1943 venne occupata dall’esercito tedesco, successivamente dalla polizia segreta jugoslava e in seguito dalle truppe anglo-americane: solo nel 1962 divenne sede della Scuola allievi guardie di pubblica sicurezza – oggi Scuola allievi agenti – dove da allora si sono formati oltre 25mila poliziotti. Dal 2022 il Centro di formazione è diretto da Antonella Cargnelutti, primo dirigente giunta a ricoprire questo incarico dopo una lunga e variegata esperienza sul territorio. «In questo momento, caratterizzato da un ricambio generazionale nei ruoli della Polizia di Stato, ritengo questo incarico molto significativo perché il nostro obiettivo è quello di formare persone giovani e trasmettere loro il nostro bagaglio di professionalità, a questo scopo lavoriamo in stretta sinergia con docenti e istruttori». Dal suo ingresso nella Scuola si sono avvicendati molteplici corsi di formazione, non solo di 1° livello ma anche di grande specializzazione, come quello per operatori addetti alle tecniche investigative e metodologie di indagine patrimoniale in ambito penale e di prevenzione, in collaborazione con la Direzione centrale anticrimine, una sfida che ha rappresentato un notevole arricchimento. La Scuola è impegnata anche su altri fronti, ha ospitato gli operatori neoassunti della polizia local