Antonio Pergolizzi
Se li abbandoni commetti un reato
Con la legge n. 137 disfarsi dei rifiuti senza rispettare le regole non è più un illecito amministrativo ma penale. E se lo scarto è pericoloso le sanzioni aumentano
L’abbandono incontrollato di rifiuti da parte dei cittadini diventa un illecito penale. Lo stabilisce la legge n. 137 del 9 ottobre 2023, in base alla quale la precedente sanzione amministrativa che oscillava dai 300 ai 3.000 euro viene ora inserita in una forbice ben più ampia, tra i 1.000 e i 10.000 euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena lievita ulteriormente fino al doppio, raggiungendo quindi quota 20.000 euro. Come era già previsto nel Testo unico ambientale, per il responsabile del reato non potrà invece scattare l’arresto. Con l’illecito passato da amministrativo a penale, cambia anche il modo di operare della polizia giudiziaria, che d’ora in avanti dovrà notificare la notizia di reato alle procure della Repubblica competenti, confiscare il mezzo di trasporto utilizzato e sequestrare l’area in cui si è verificato l’abbandono di rifiuti.
Un alleato in più
La riforma è stata bene accolta dai principali giuristi esperti della materia. Per Stefano Bigliazzi, presidente dei Centri di azione giuridica (Ceag) di Legambiente, «la nuova norma va salutata positivamente non solo per l’inasprimento delle sanzioni, ma per il suo valore simbolico di norma penale e la sua stessa forza deterrente, costringendo anche i cittadini più riluttanti a comportamenti più responsabili».
La legge n. 137 viene vista come un nuovo alleato anche dalle forze dell’ordine. Lo conferma Alessandro Cor