Annalisa Bucchieri
75... e sentirli
Inauguriamo il nuovo anno di Poliziamoderna con la consueta raccolta inserti che riporta alcuni degli approfondimenti già pubblicati nel corso del 2023, risultati di particolare interesse per voi lettori, con i dovuti aggiornamenti. Naturalmente l’indice è arricchito di qualche novità come quella dell’inserto Indagini Hi-Tech, sulle investigazioni elettroniche. I nostri approfondimenti sono un assist che lanciamo alle scuole di polizia, cuore pulsante della formazione e dell’aggiornamento professionale, contengono materie vive in continua evoluzione che possono implementare il bagaglio culturale e tecnico delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Le riproponiamo sempre con questo spirito, confidando nella loro utilità. Come vedete, in alto a destra, sulla testata campeggia un piccolo riquadro dorato che ricorda a tutti noi (a chi la realizza e a chi la legge) che siamo entrati nel 75° anno di vita di Poliziamoderna. A gennaio del 1949 usciva il primo numero della nostra rivista che, come enunciava l’editoriale, si proponeva come “punto d’incontro di quanti dedicano alla polizia italiana la loro diuturna fatica”. Si puntava attraverso Poliziamoderna, il primo strumento di comunicazione dell’Istituzione, a costruire insieme un sistema identitario, al di là dei dialetti regionali, dei differenti punti di vista politici, sociali, religiosi, senza peraltro volerli escludere. Solo un anno prima era stata promulgata la Costituzione italiana, solo cinque anni dopo sarebbe arrivata la televisione e le prime trasmissioni Rai. Grande fu la lungimiranza di chi decise di investire nella pubblicazione di un periodico, fin da subito mensile, in un momento fragilissimo del Paese, preso a risollevarsi dalle macerie della Seconda guerra mondiale: era non solo importante, ma quanto mai necessario, creare un senso di appartenenza e di vicinanza in un’Italia che aveva vissuto la frammentazione e la conflittualità interna. Ecco quindi che nel primo numero si parla di una diuturna fatica, una fatica incessante, quindi, duratura e continua nei confronti della polizia italiana, oggi confluita nell’ultimo nostro claim #essercisempre che apre il senso dell’impegno, di chi indossa la divisa, verso la società civile oltre che verso la propria Istituzione. Poliziamoderna non ha certo cambiato il mondo della polizia ma ha contribuito senz’altro a cambiare il modo di raccontarlo. Una missione che rimane il nostro “core business”. Per cui abbiamo pensato quest’anno di ripubblicare, ogni mese, un vecchio articolo tratto dal nostro archivio-giacimento e di affiancarlo alla narrazione attuale sullo stesso argomento. Sarà un gioco di specchi, troveremo insieme il filo di una tradizione ma anche le tante diversità, evoluzioni e cambiamenti avvenuti nel corso degli anni. Dimenticavo: qualche novità la troverete anche sul nostro sito. Mi raccomando, npdv (non perdeteci di vista).