Annalisa Bucchieri
Il futuro visto da Sud
Questione etica e regolamentazione dell’IA insieme a uno dei massimi esperti, il professor Georg Gottlob, che ha scelto la Calabria per insegnare
Finalmente una buona notizia per il nostro Paese che per una volta tanto non si trova a guardare al futuro dall’ultima fila della piccionaia. Si tratta della “migrazione al contrario” di uno dei principali artefici dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, il professor Georg Gottlob che ha scelto di trasferirsi dall’Università di Oxford all’Unical di Rende, in provincia di Cosenza, dove ora si sono accese le luci della ribalta. Quelle luci che puntavano sempre e comunque solo al nord dell’Europa i riflettori del prestigio accademico.
Perché ha scelto la Calabria – lasciando oltretutto Oxford – per proseguire le sue ricerche sull’IA? Il futuro è al Sud?
Tutto risale al 1982 quando a Milano sentii un seminario del professore emerito Domenico Saccà. Un luminare dell’informatica a livello mondiale. Un grande intellettuale del Sud, che subito dopo è diventato docente a Rende e ha creato un pool di dottorandi straordinario che gli ha permesso di orientare la ricerca sempre verso nuovi orizzonti. Tra l’altro, fattore determinante per il mio legame con il vostro Paese, nel 1982 conobbi anche la mia attuale moglie, italiana. Inoltre in quell’occasione Saccà mi presentò un giovane promettente studente che ora è il rettore dell’UniCal, Nicola Leone. Qualche anno di insegnamento di matematica all’Università di Genova, poi 18 anni docente a Vienna e infine altri 18 anni a Oxford e adesso ritorno in Italia. Non solo adoro il mare e il sole ma trovo che in Calabria ci sia un tessuto di intellettuali raffinatissimo e la Unical è un Università all’avanguardia nel campo della IA.
Lei ha trasferito la sua residenza a Paola, sulla costa tirrenica calabrese: scegliendo quindi l’insegnamento in presenza e non la Dad. Perché nella docenza è importante la relazione umana e fisica con gli studenti?
Sì non potrei insegnare solo online, perché non potrei leggere bene i volti degli studenti. Voglio vedere l’entusiasmo come la perplessità che mi permette di percepire se il mio auditorio sta comprendendo e come stimolare le domande. Per un insegnante è fondamentale avere il contatto diretto con gli studenti, anche l’intelligenza artificiale si insegna con umanità.
Secondo lei quali aiuti potrà avere dalla IA la Pol