Mauro Valeri

Mercato sintetico

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Lanciato, il 16 ottobre, il report sul traffico, la produzione e l’utilizzo delle amfetamine nell’Unione europea

est 11-23

Due Agenzie dell’Ue, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) e l’Europol, hanno unito i loro sforzi per realizzare un documento, dal titolo Il mercato della droga nell’Ue: focus sulle amfetamine, che descrivesse il mercato europeo delle amfetamine, dalla produzione e traffico, alla distribuzione e all’uso. L’amfetamina, che è oggi lo stimolante sintetico più diffuso in Europa, fa parte della famiglia delle droghe sintetiche e il suo mercato vale, da solo, più di 1 miliardo di euro all’anno. È uno stimolante del sistema nervoso centrale che causa ipertensione e tachicardia, con sensazioni di aumento di fiducia, socialità ed energia. Gli effetti dopo l’assunzione durano molte ore. L’amfetamina esiste in due forme chimiche: la base e il sale. La base pura è un olio limpido e incolore, insolubile in acqua e che può essere facilmente trasformato nella forma salina, il solfato di amfetamina, più comune sul mercato europeo, una polvere bianca o biancastra solubile in acqua. L’amfetamina può essere ingerita, sniffata e, meno comunemente, iniettata. E, come riferito da alcuni media israeliani, proprio un mix di amfetamine e altre sostanze stimolanti come la caffeina, il captagon, è stato rinvenuto sui cadaveri e nelle analisi di numerosi componenti del commando di Hamas che hanno compiuto gli efferati attacchi in territorio israeliano lo scorso 7 ottobre. Il captagon, prodotto principalmente in Libano e Siria, già utilizzato in passato in occasione di attacchi terroristici, è anche chiamato “droga dell’Isis” poiché, alterando la capacità di giudizio e facendo scomparire ogni inibizione, aiuterebbe i terroristi a compiere atti brutali e inumani con assoluta indifferenza.

«L’amfetamina – ha dichiarato Alexis Goosdeel, direttore dell’Emcdda – è oggi la droga stimolante sintetica più diffusa in Europa. Sebbene il suo mercato rimanga relativamente stabile, non dovremmo sottovalutare l’impatto che il farmaco ha sulla salute e sulla sicurezza degli europei. Non colpisce solo gli individui, ma ha un impatto anche sulle comunità e sulle aree di produzione provocando danni ambientali e serie conseguenze sulla salute pubblica. L’Europa è un produttore globale di amfetamine e, per ogni chilogrammo di amfetamine prodotto, si possono generare quasi 40 chilogrammi di rifiuti chimici, che vengono poi scaricati nelle acque o gettati nel nostro suolo. Per affrontare queste sfide transfrontaliere, è fondamentale che gli Stati membri cooperino, condividano le conoscenze e perfezionino le loro competenze». È necessaria, quindi, un’analisi a livello europeo sull’impatto ambientale della produzione di droghe sintetiche. Ciò contribuirebbe allo sviluppo di strategie e azioni mirate per ridurlo, a limitare i rischi per la salute e gli elevati costi economici sostenuti per la pulizia dei siti contaminati. Catherine De Bolle, direttore esecutivo di Europol, sottolinea l’estensione del mercato delle droghe sintetiche: «Il mercato di tal

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06/11/2023