a cura della Direzione investigativa antimafia

@ON

CONDIVIDI

La Rete operativa antimafia

ins 10-23

1. Introduzione

di Renzo Nisi*

Poche cose a questo mondo posseggono la resilienza e l’intraprendenza della criminalità organizzata, realtà presente, con nomi diversi, in tutti i paesi del mondo, la cui “visibilità” agli occhi dei comuni cittadini è inversamente proporzionale all’efficacia dell’apparato istituzionale deputato al suo contrasto.

Questa è la considerazione alla base di un progetto europeo, convenzionalmente denominato “@ON”, con cui la Commissione europea decide di fare qualcosa di concreto, se non per armonizzare gli apparati di contrasto (ogni Paese membro è ovviamente sovrano sull’argomento), quantomeno per agevolare lo sforzo delle diverse forze di polizia che devono confrontarsi quotidianamente con una piovra per sua stessa natura dal profilo internazionale e globalizzato.

Al di là delle frasi a effetto si pensi solo al traffico di droga che inonda le città europee e la cui produzione si sviluppa in Asia e Sud America, o al fenomeno dei migranti clandestini, vera e propria “carne da macello” nelle mani di trafficanti internazionali appartenenti ad organizzazioni strutturate che riescono a muovere migliaia di esseri umani facendoli arrivare in Europa dopo aver attraversato innumerevoli paesi in diversi continenti.

Partendo da questi presupposti, il progetto @ON va a creare una rete, tra le forze di polizia che vi aderiscono, mettendole in condizioni di scambiare rapidamente informazioni circa le formazioni criminali internazionali su cui stanno investigando, utilizzando il canale Siena di Europol, creando di conseguenza, nella sede della polizia europea, un data base internazionale relativo al fenomeno della criminalità organizzata utile, a sua volta, a supportare le indagini della specie.

Il progetto si pone quale fine quello di finanziare le attività investigative della forza di polizia che ne faccia richiesta, quale che sia la nomenclatura della mafia su cui sta investigando ed indipendentemente dalla presenza di quella formazione criminale sul territorio italiano.

Il finanziamento va a coprire tutti i costi, diretti ed indiretti, di tale investigazione (dalle missioni all’affitto di strumentazione tecnologica sempre più necessaria allo sviluppo di questo tipo di indagini), fino all’invio di investigatori specializzati a supporto presso il paese richiedente.

A fronte di tutto ciò la burocrazia richiesta è veramente poca cosa; ci piace dire che il progetto è stato pensato da investigatori per degli investigatori.

Al momento in cui mi trovo a scrivere queste poche righe, la Rete @ON annovera già 44 forze di polizia di 37 paesi diversi (non soltanto europei poiché la mafia come detto si sviluppa in tutto il mondo).

Lo sforzo che, come project leader la Dia si accinge ad affrontare per il biennio 24/26, consisterà nel coinvolgere nello sviluppo del progetto sempre più paesi strategici per il contrasto alla criminalità organizzata, facendo sì che la loro adesione si concretizzi in effettiva attività di indagine attraverso l’utilizzo delle tante potenzialità offerte.

L’Italia e la Dia, nella sua qualità di project leader, sono in prima fila su questo fronte, fornendo know how e personale per contrastare sempre più efficacemente la criminalità organizzata in tutte le sue forme, indipendentemente dal nome con cui essa si appella o dall’area di “business criminale” nella quale essa opera.

In chiusura di questa breve introduzione a questa che possiamo con orgoglio definire una eccellenza italiana, vorrei dedicare il mio pensiero grato alle donne e agli uomini della Dia che a questo progetto sono dedicati, il cui impegno e dedizione ha consentito i ragguardevoli risultati che nell’articolo che segue troverete brevemente compendiati. 

A loro e al loro quotidiano sacrificio va il mio grazie, convinto mai più che in questo caso, che così pochi abbiano fatto così tanto per il bene comune.

La sfida che ci attende è impegnativa ma il nostro Paese e la Dia l’hanno già raccolta e sono più che determinate a portarla a compimento.

* Capo III Reparto relazioni internazionali
a fini investigativi della Dia

 

2. Le origini della Rete

La Direzione investigativa antimafia sta sostenendo con sempre maggior impegno l’azione di contrasto internazionale alle mafie, non solo sul piano operativo, ma anche attraverso una più energica opera di sensibilizzazione degli omologhi stranieri finalizzata a dare nuova e rafforzata consapevolezza del fenomeno transnazionale della criminalità organizzata e di quella di tipo mafioso.

In tale contesto, è stato ritenuto necessario perfezionare, nel corso dell’ultimo Semestre italiano di Presidenza del Consiglio europeo, uno strumento che integrasse a livello operativo gli strumenti di cooperazione di polizia già esistenti. 

Punto di partenza è stata la Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 sulla criminalità organizzata, la corruzione ed il riciclaggio di denaro, con la quale venivano elaborate raccomandazioni su azioni ed iniziative da intraprendere da parte dei paesi membri.

A partire da queste importanti linee guida si è sviluppato un lavoro che ha portato, il 4 dicembre 2014, il Consiglio giustizia e affari interni (Gai) dell’Unione europea, su iniziativa italiana (tramite l’input della Direzione investigativa antimafia), ad approvare l’istituzione della “Rete operativa antimafia @ON”. Nasce così un network inedito nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia: uno strumento ideato da investigatori per soddisfare specifiche esigenze di indagine, recependo quindi le indicazioni rappresentate dalle Istituzioni europee ed italiane nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata transnazionale mafia style

La Rete @ON, quindi, in collaborazione con Europol ed in piena sinergia operativa con il Servizio per la cooperazione internazionale (Scip) della Direzione centrale della polizia criminale, costituisce la trasposizione, in dimensione europea, del così detto “metodo Falcone”: una centralizzazione delle informazioni sulle organizzazioni mafiose normalmente frammentate tra più centri di investigazione anche a livello internazionale, ed uno snellimento delle procedure per l’impiego sul posto degli investigatori.

3. Finalità e obiettivi

Grazie alla Rete @ON, ogni forza di polizia partecipante al network è ora nelle condizioni di ottenere in breve tempo informazioni privilegiate per meglio disarticolare le organizzazioni criminali presenti nei propri territori e le attività di riciclaggio dei gruppi mafiosi nazionali e transnazionali. È importante sot

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

11/10/2023