Imma Ceci*
Un diamante chiamato BAT
A due anni dall’inaugurazione, la questura che riunisce le tre città capoluogo Barletta, Andria e Trani punta sulla polizia di prossimità e sul contrasto alla criminalità storica
Nata nel segno del destino inconsapevolmente destinata a fare scuola. Un triangolo a unire i suoi capoluoghi, un diamante a delinearne i confini. La BAT - la più giovane delle province di Puglia, precedentemente suddivisa tra le province di Bari e di Foggia, è stata istituita nel 2004 ma attivata effettivamente con le elezioni di giugno 2009 - vanta un primato, quello di essere unica in Italia con tre città capoluogo, una provincia tricefala dal sapore mitologico.
Barletta, Trani e Andria. I loro punti, uniti sulla mappa, segnano un triangolo perfetto che diventa un diamante naturale intersecando le linee delle città vicini Bisceglie, Trinitapoli, Margherita, San Ferdinando, Minervino, Spinazzola, Canosa di Puglia.
Una provincia da 10, dieci come i comuni, che meriterebbe la lode per vocazione storica e culturale. Feudo di Federico II, terra di mezzo di imprese epiche di Annibale ed Ettore Fieramosca, teca naturale di siti e reperti archeologici, con i suggestivi dolmen di età preistorica, il parco degli ipogei e quello di Canne della BAT taglia a custodire testimonianze millenarie di inestimabile valore.
Le bellezze paesaggistico naturali completano il quadro d’autore, e lo sguardo si disperde tra scenari mozzafiato dei parchi regionali del fiume Ofanto, dell’Alta Murgia, della zona umida habitat di specie protette di flora e fauna autoctone, passando per le cave di bauxite fino a perdersi nelle gigantesche montagne di sale che formano le più grandi Saline d’Europa .
Lode anche per le sue caratteristiche e peculiarità enogastronomiche, con l’eccelso olio andriese da cultivar coratina, la ricca produzione cerasicola biscegliese, le produzioni arboree di olive, uva e mandorle.
Senza dimenticare Sua Maestà, il carciofo di San Ferdinando e Trinitapoli ed il moscato di Trani.
Se l’istituzione della Barletta Andria e Trani fa parte della storia attuale, la lungimirante visione della sua futura realizzazione risale a una marcia iniziata addirittura nel 1854, con la relazione del prefetto Santoro nell’allora Regno di Napoli in cui viene citata l’area nord barese-ofantina riconoscendola come “caricatoio ed il regolo commerciale dell’intero Regno di Napoli”.
L’epoca della svolta può considerarsi il ventunesimo secolo e le richieste di persone illustri che hanno lavorato con passione alla realizzazione della provincia.
Oggi la BAT rappresenta humus fertile e fecondo di peculiarità già consolidate ma soprattutto di grandi potenzialità.
È anche una provincia fragile e vulnerabile al tempo stesso che fa gola a molti e si trasforma in terra di conquista di predatori senza scrupoli.
Un’altra faccia della medaglia è proprio quella che disvela la presenza di una criminalità, ovviamente, policentrica, costituita da un residuale zoccolo duro di malavita cosiddetta storica, a cui si affiancano le nuove e più spregiudicate leve mosse da regole e modalità sempre più moderne e astutamente criptiche.
Di qui l’importanza di un lavoro di intelligence sempre più accurato ed aggiornato, coordinato dalla sede centrale di via dell’Indipendenza 4 ad Andria, inaugurata il 27 luglio del 2021, alla presenza delle massime autorità.
«E oggi a quasi due anni dall’avvio della questura, credo sia possibile fare un primo bilancio del lavoro svolto – afferma i