Fabio Conti*
La tenacia di Bergamo
La sicurezza e la vicinanza alla gente è la priorità per una città che si è rimboccata le maniche dopo la pandemia
«Dopo un lungo periodo di sofferenza, dolore e torpore per via della pandemia e dei suoi effetti su questo territorio, Bergamo è ripartita alla grande e sta superando i momenti bui che ha attraversato, suo malgrado. Si è rimboccata le maniche, come i bergamaschi sanno fare, e in tutti i settori la ripresa è già a mille». Il questore Stanislao Schimera è orgoglioso di guidare, da un anno e mezzo, la questura di Bergamo, realtà lombarda di oltre un milione e centomila abitanti che nella primavera del 2020 fu al centro della prima e violenta ondata della pandemia da Covid-19. «Ora si è rialzata e lo si percepisce in tutti gli aspetti della società civile – aggiunge il questore – il desiderio di ripartire e di fare ancora meglio di prima ha prevalso, com’era normale che fosse, senza dimenticare quei terribili momenti, durante i quali come Polizia di Stato siamo sempre stati accanto ai cittadini, cercando di garantire sicurezza a un territorio così duramente provato dal virus». Anche per questo oggi la questura non fa mancare la propria vicinanza nelle varie iniziative di carattere sociale e culturale di città e provincia: recente è lo “svelamento” del vero volto di Lorenzo Lotto, artista rinascimentale del quale l’anno prossimo cadranno i cinquecento anni della sua presenza a Trescore Balneario, dove realizzò lo splendido Oratorio Suardi: da un suo autoritratto presente nell’opera e da un altro suo viso che spunta dal coro della basilica di Santa Maria Maggiore, a Bergamo Alta, la IV Divisione della polizia scientifica, in un progetto in collaborazione con l’amministrazione comunale di Trescore Balneario inserito nel palinsesto degli eventi Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023, ha infatti ricavato una ricostruzione tridimensionale del volto di Lorenzo Lotto.
Accanto a questi progetti particolari – come lo erano stati i festeggiamenti, nel 2019, per i cent’anni di fondazione della stessa questura – l’impegno della Polizia di Stato sul territorio lo si riscontra nelle pattuglie che controllano la città Bassa e quella Alta, oltre al resto del territorio (dov’è presente anche un unico commissariato della provincia, a Treviglio, seconda città per numero di abitanti dopo il capoluogo). «Garantire la sicurezza è la nostra priorità – aggiunge il questore Schimera – e lo facciamo partendo dalla prevenzione e, dunque, dai più giovani. Il nostro personale è stato rinfoltito e questo ci permette di essere sempre più vicini alla popolazione, nell’ottica di una maggiore sicurezza reale e percepita». Il 9 maggio scorso è stato inaugurato il secondo posto di polizia in una struttura ospedaliera della Bergamasca: mentre all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo il servizio è attivo da sempre, fin da quando il nosocomio era situato negli Ospedali Riuniti, all’ospedale di Treviglio, aperto dal 1971, non c’era. Una carenza colmata proprio dalla polizia che ora è presente al pronto soccorso anche per far fronte al numero, purtroppo in crescita, di aggressioni ai danni del personale sanitario.
Storico a Bergamo è anche il rapporto tra la Polizia di Stato e il mondo della scuola. Non a caso quest’anno la questura ha scelto come luogo per celebrare la ricorrenza del 171° anniversario di fondazione un istituto superiore, il “Cesare Pesenti”, caratterizzato dalla presenza di studenti di ben 47 differenti nazionalità. Un unicum nel panorama scolastico della Bergamasca. «Abbiamo scelto una scuola, e in particolare l’istituto Pesenti – ricorda il questore Schimera – per dare un messaggio chiaro e indiscutibile di vera e sincera vicinanza al mondo dei giovani e delle loro problematiche. Viene facile parlare di inc