Anacleto Flori e Valentina Pistillo

Un Giro tira l'altro

CONDIVIDI

Torna il racconto della presenza della Stradale al Giro, sempre più al femminile, e dell’indissolubile legame che dura da oltre 70 anni

noslav02 06-23

Ci piace pensare che l’anno prossimo saremo di nuovo tutti qui, pronti a ripartire ancora una volta. Il percorso sicuramente cambierà, ci saranno nuove tappe, altre città da attraversare e altre montagne da scalare, probabilmente al nastro di partenza ci saranno nuovi campioni, ma ciò che non potrà mancare lungo le strade d’Italia sarà l’inconfondibile bagliore azzurro che annuncia l’arrivo delle auto e delle moto della scorta. Come negli anni passati, come quest’anno, come sempre.

Ci eravamo lasciati così l’anno scorso, nel numero di giugno 2022 di Poliziamoderna, con il racconto di un viaggio affascinante al seguito degli uomini e delle donne della scorta della Stradale che, con un legame indissolubile che dura da oltre 70 anni, vegliano come angeli custodi sulla sicurezza di tutta la Carovana del Giro.  Un racconto che continua anche per l’edizione numero 106 della corsa, tra apprezzate conferme (la presenza di Poliziamoderna), epocali rivoluzioni (l’inversione dei colori delle moto della scorta all’interno della corsa), piacevoli ritorni (di nuovo una poliziotta alla guida della scorta) e una significativa novità (a capo del Servizio polizia stradale, il direttore Filiberto Mastrapasqua). 

Una narrazione che quest’anno abbiamo deciso di avvolgere in uno scintillante nastro rosa, non tanto perché il rosa è tradizionalmente il colore simbolo della corsa, quanto perchè le due mission fondamentali della Stradale al Giro, scorta e sicurezza da un lato, prevenzione e comunicazione dall’altro, sono state entrambe affidate a due donne. Due “stradaline” che con professionalità, carisma, spirito di sacrificio, ma anche grandi sorrisi hanno percorso a bordo di Auto 1 o davanti alle telecamere della Rai, quasi 3.500 km, lungo tutto lo Stivale, fino all’ultima tappa romana. Ma tutti gli uomini e le donne della Stradale qui al Giro hanno lavorato sodo. 

Ed è soprattutto grazie a loro che anche quest’anno gli appassionati di ciclismo, e non solo, hanno potuto assistere allo straordinario spettacolo della Corsa rosa. 

Perchè passano gli anni, ma la domanda è sempre la stessa: ma se non c’è la Stradale, che Giro è? 

_________________________________________________

 

La 106^ edizione del Giro verrà ricordata anche per la significativa “pattuglia di stradaline” che ha reso la Corsa rosa ancora più “rosa”, a partire dal caposcorta a bordo di Auto 1, il vice questore Mirella Pontiggia, comandante della Sezione della Polstrada di Bergamo 

Quale è stata la reazione quando ha saputo che avrebbe comandato la scorta del 106° Giro d’Italia?
Sicuramente ho provato una grande emozione perché sapevo di ricoprire un ruolo particolare, ma ero anche consapevole di aver acquisito nel tempo una grande esperienza avendo già comandato la scorta in occasione della 100^ edizione. Coordinare tutto il dispositivo della sicurezza anche quest’anno mi ha reso orgogliosa, ma ha comportato comunque una grande responsabilità, perché sapevo che da me sarebbe dipeso il buon esito della manifestazione. 

Cosa ha detto quando ha incontrato i ragazzi della scorta?
Hanno alle spalle una grande esperienza: mi sono limitata a ribadire di stare attenti perché basta una sbavatura per rovinare tutto. Già dal briefing iniziale ho ricordato loro che ci sarebbero stati oltre 200 Paesi collegati da tutto i

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

07/06/2023