Antonella Fabiani

Il sapore dell’arpa

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Il viaggio all’interno della Banda musicale si conclude con questo straordinario strumento

banda 05-23

Di una bellezza eterea e antica, dotata di un timbro evocativo e morbido, l’arpa è tra gli strumenti recentemente acquisiti in pianta stabile dalla Banda (insieme al contrabbasso). Maggiormente usata nel repertorio classico, nelle opere, ma soprattutto nei balletti, è uno strumento relativamente “nuovo” nel mondo bandistico. Il suo inserimento in forma stabile nell’orchestra di fiati della Polizia è una vera novità soprattutto in Italia, perché normalmente la troviamo all’estero, nelle analoghe formazioni del Nord Europa, negli Stati Uniti e in Francia. Essendo impossibile da trasportare durante la marcia, è utilizzata soprattutto quando la Banda si esibisce in versione symphonic band, cioè nei concerti eseguiti nei teatri o su un palco. A introdurci alla sua conoscenza è l’arpista Alida Fabris, da un anno membro stabile della formazione musicale della Polizia di Stato. 

Costituita da 47 corde e sette pedali, l’arpa ha una estensione di sette ottave. Per suonarla occorre appoggiarla sulla spalla destra e pizzicare le corde con i polpastrelli di entrambe le mani (non si usano i mignoli perché troppo corti e deboli), mentre sono i piedi a muovere i pedali. La sua struttura è particolarmente sensibile alle variazioni termiche, ma soprattutto alle variazioni di umidità, che possono determinare significative dilatazioni o ritiri delle parti lignee, influendo in modo importante sull’accordatura.«L’arpa appartiene alla famiglia dei cordofoni –

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03/05/2023