a cura di Cristina Di Lucente
Rispettiamo il limite, aiutiamo il prossimo
Verona. “L’ebbrezza di fare del bene… l’unica strada sicura”. Questo il messaggio lanciato dalla Polizia di Stato ai visitatori di Vinitaly 2023 che si è tenuta dal 2 al 5 aprile alla fiera di Verona. Sono già diversi anni che la questura della città scaligera, in collaborazione con la locale Sezione della polizia stradale, partecipa con un proprio stand alla più importante manifestazione del vino in Italia. Quest’anno, oltre a svolgere le attività di prevenzione contro gli incidenti stradali, ha ospitato l’associazione Arcobaleno con sede a San Pietro in Cariano (VR), la cui missione è migliorare la qualità della vita dei disabili mentali. Numerosi sono stati i visitatori che, avvicinandosi allo stand, hanno chiesto informazioni, si sono sottoposti all’alcol test o si sono cimentati nella guida del simulatore della Lamborghini Huracán, l’auto della polizia stradale per il trasporto di organi. In esposizione anche bottiglie di vino donate da alcuni produttori locali all’associazione Arcobaleno, le cui etichette riproducono opere realizzate da disabili accompagnate da frasi di sostegno e riflessione sul mondo del disagio (foto in alto a destra).
«Non bisogna far finta di non vedere i malati mentali. esistono, bisogna rispettarli e aiutarli, non con il denaro, ma con ciò che realmente serve come i momenti di svago che migliorano la loro vita e li aiutano ad integrarsi nella quotidianità». Le parole della presidente dell’Associazione, Mariangiola Vantini, sono in piena sintonia con quanto espresso dal comandante della polizia stradale di Verona Girolamo Lacquaniti: «Nella maggior parte degli incidenti noi non vediamo l’altro, perché siamo impegnati sul cellulare, perché siamo troppo stanchi, perché gli occhi si chiudono per aver bevuto troppo e i nostri sensi sono annebbiati dall’ebbrezza o peggio ancora dall’assunzione di sostante stupefacenti. Se riflettiamo bene ci rendiamo conto che la sicurezza stradale ha proprio una strettissima correlazione con quanto siamo in grado di rispettare l’altro».
Pietro Bacci
Formazione tra arte e cosmopolitismo
Caserta. Un istituto di formazione per poliziotti che ha sede in un complesso monumentale risalente al Regno borbonico: è la Scuola allievi agenti di Caserta, la più antica nel nostro Paese, la sua istituzione come Regia scuola tecnica di polizia risale infatti al 1927. Svolgere corsi residenziali in questa sede vuol dire anche vivere in una struttura di grande pregio artistico: il disegno dell’edificio in pianta ottagonale, opera dell’architetto napoletano Luigi Vanvitelli, il Tempietto del SS. sacramento e la Real vaccheria borbonica rappresentano autentici gioielli. «Avere a disposizione questo bellissimo piazzale storico – spiega Alessandra Calvino, direttore della Scuola dal 2019 – vuol dire anche poter svolgere all’esterno attività come esercitazioni di difesa personale e tecniche operative. Questo ci ha consentito anche di proseguire le attività nel periodo della pandemia, perché si sono potute rispettare le distanze». Negli ultimi anni la Scuola ha risentito di questioni strutturali legate ai lavori di rifacimento della sala mensa, consentendo lo svolgimento di corsi solo in numero limitato: questa problematica è stata superata realizzando una sala per la somministrazione di cibo e bevande. «Oggi la Scuola ha ripreso vita – spiega il direttore – il 216° e il 218° corso sono stati avviati con un numero consistente di allievi e dai in calendario avremo circa 150 ragazzi». La vita da allievi in questa Scuola di polizia è ritmata naturalmente dalle lezioni precedute dall’alzaband