Paola Madonna

Poliziotti in tempo di guerra

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dalm 05-23

Ucraina
La vita di un poliziotto a Kiev è davvero complicata, in particolare quella degli agenti della Polizia di pattuglia, il Dipartimento della polizia nazionale ucraina responsabile del controllo del territorio. In una città di 3,3 milioni di abitanti, traumatizzati dai bombardamenti e dai continui blackout, oltre all’attività ordinaria gli agenti di pattuglia devono gestire anche lo straordinario: si occupano di portare i primi soccorsi sui luoghi delle esplosioni, di persone intrappolate negli ascensori quando manca la corrente elettrica, di ubriachi che circolano per le strade dopo il coprifuoco, di famiglie terrorizzate. La Polizia di pattuglia è quella che più di ogni altra ha il contatto diretto con la gente; i suoi agenti sono una presenza costante per le vie della città martoriata e agli occhi dei suoi abitanti rappresentano l’ultimo baluardo dell’ordine e della sicurezza. Istituita nel 2015, dopo la rivoluzione di Maidan, nel quadro delle iniziative volte a sanare la profonda sfiducia che regnava nel Paese nei confronti delle forze dell’ordine, la Polizia di pattuglia è stata una novità assoluta. Fin dall’inizio ha rappresentato un cambiamento radicale rispetto alla milizia post-sovietica, a cominciare dalle nuove uniformi che ricordano quelle dei poliziotti americani. Stati Uniti e Europa, infatti, hanno accompagnato questa fase di transizione assicurando supporto finanziario e assistenza tecnica e hanno contribuito all’addestramento del personale introducendo una filosofia inedita nella formazione dei nuovi agenti

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03/05/2023