Annalisa Bucchieri
Grazie, Maurizio
È un numero straordinario questo che vi presentiamo: l’ultimo sul quale compare la firma di Maurizio Costanzo, venuto a mancare il 24 febbraio scorso. Per più di vent’anni Costanzo ha collaborato con la nostra rivista offrendo ogni mese la sua Opinione su uno degli argomenti di approfondimento della rivista. Iniziò nell’estate del 2002 con un articolo che riguardava i poliziotti delle scorte morti nelle stragi di via d’Amelio e Capaci dieci anni prima. Io ero appena arrivata a Poliziamoderna; come redattrice, per me scrivere tra le pagine che portavano la sua firma era un onore oltre che uno stimolo. Aveva la fluidità e la capacità di essere pop e cult allo stesso tempo quando scriveva. Ineguagliabile. Nel corso di questi anni ci ha sempre sostenuto con grandi parole di stima e ha promosso le nostre iniziative extra la rivista: è stato il primo fan del Commissario Mascherpa, che ha ospitato in tutti i suoi programmi televisivi e radiofonici. Mi tengo gelosamente registrato un file audio nel quale invita a leggere, pronunciandola con la sua “palatale” inconfondibile, “Poliziamoderna rivista bellissima “. Lo faceva con umanità oltre che professionalità, sapendo che la rivista è strettamente legata al piano di beneficenza Marco Valerio, al quale vanno tutti i nostri introiti. Credo che Costanzo, sempre attento alle nuove forme di comunicazione che permettono di valorizzare anche il passato, sarebbe stato orgoglioso della innovativa piattaforma digitale Polizia di Stato-Ansa alla quale dedichiamo la copertina. Raccoglie alcune delle foto più significative dell’archivio storico di Poliziamoderna sostenute e lette attraverso i takes di agenzia dell’Ansa. Un’opera sorprendente nell’ambito della Pubblica amministrazione, sulla quale in prima persona ho lavorato con la collaborazione dello staff di Poliziamoderna, oltre che con i colleghi dell’Ansa .
Poche settimane fa, ci aveva inviato, come sempre puntualissimo, l’Opinione da pubblicare nel mese di marzo. Gli avevamo chiesto un ricordo di Emanuele Petri, il poliziotto della Ferroviaria ucciso dalle Nuove brigate rosse il 2 marzo 2003, il cui gesto coraggioso ha permesso di smantellere l’organizzazione terroristica. A vent’anni da quel tragico giorno usciamo con un libro che ricostruisce la sua figura di uomo e poliziotto. Maurizio Costanzo ci ha restituito parole piene di emozione che potrete leggere in questo numero, l’ultimo che porterà la sua firma ma non l’ultimo in cui si percepirà il suo insegnamento.