Promessa mantenuta

Essere un presidio di cittadinanza attiva, un nuovo luogo di sport, aggregazione, socialità, legalità e riscatto per scardinare la cultura della criminalità attraverso quella dello sport accessibile a tutti. È questa la mission della Palestra della Legalità-Opera don Giustino, aperta nel quartiere San Basilio di Roma, proprio nel cuore delle piazze di spaccio. Era l’agosto del 2020 quando i locali, che all’epoca erano occupati abusivamente dai pusher, sono stati ripresi dal Comune. A gennaio dell’anno successivo si è dato il via al progetto con la firma di un accordo di collaborazione tra il Dipartimento Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale, i Gruppi sportivi della Polizia di Stato e l’Associazione Opera don Giustino fondata da don Antonio Coluccia. Quattro mesi più tardi l’assegnazione ufficiale dei locali alle Fiamme oro e subito dopo la firma di un protocollo di intesa tra il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e la società Sport e Salute che si sarebbe occupata della ristrutturazione dei locali. Durante questo periodo don Coluccia è stato anche vittima di atti intimidatori, ma il sacerdote non si è spaventato, anzi con ancora più convinzione ha risposto che sarebbe andato avanti senza arretrare neanche di un centimetro. Così è stato e lo scorso 23 gennaio don Coluccia ha potuto impartire la benedizione ai locali della nuova palestra di pugilato. Successivamente il sacerdote, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha proceduto al taglio del nastro (foto sotto). Presenti alla cerimonia anche il capo della Polizia Lamberto Giannini, il questore di Roma Carmine Belfiore, il presidente dei Gruppi sportivi della Polizia di Stato Francesco Montini, il conduttore televisivo Massimiliano Ossini, i tecnici e gli atleti del settore pugilato delle Fiamme oro, nonché alcune scolaresche e giovani del quartiere (foto sopra). Nel suo intervento il capo della Polizia ha sot