a cura di Cristina Di Lucente

Testimonianza per il futuro

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pdn 3-23

Roma, Genova. «Sono nata a Fiume il 10 giugno del 1942 grazie a Giovanni Palatucci. La mia vita la devo a lui». Così Renata Conforty Orvieto ha emozionato una platea di circa 40 commissari che lo scorso 15 febbraio, pochi giorni dopo l’anniversario della morte dell’ultimo questore di Fiume nel campo di concentramento di Dachau, hanno fatto visita al Museo della Shoah, nello storico quartiere ebraico della Capitale. 

Nella sua toccante testimonianza la donna ha ricordato la storia dei genitori che, fuggiti da una retata antiebraica a Zagabria, giunsero a Fiume dove si affidarono a Palatucci, ottennero il permesso di soggiorno e poterono vivere serenamente, al punto da mettere al mondo una figlia. Quando poi arrivarono i tedeschi il poliziotto consigliò loro un posto sicuro dove trovare rifugio, nella provincia di Modena. «Rimase sempre nella mente dei miei genitori il ricordo di quel commissario che contribuì alla loro salvezza» ha sottolineato commossa la signora Conforty Orvieto. 

I giovani funzionari, frequentatori del 111° corso di formazione presso la Scuola superiore di polizia, hanno avuto così anche l’occasione di conoscere da vicino il prezioso lavoro di costruzione e divulgazione della memoria storica portata avanti dalla Fondazione museo della Shoah, la cui missione e responsabilità consiste nel tramandare alle giovani generazioni le testimonianze di coloro che sono sopravvissuti alla follia nazifascista.

 «La Polizia di Stato – ha dichiarato il capo della Polizia Lamberto Giannini, che ha partecipato all’iniziativa insieme ai rappresentanti della comunità ebraica di Roma – sta cercando di far emergere storie come quelle di Palatucci, in modo da onorarle e far comprendere quanto sia accaduto in quel periodo difficilissimo. Ritengo che questa conoscenza diretta dei fatti sia fondamentale per la crescita dei funzionari di polizia e, in generale, dei colleghi più giovani, affinché si traduca in un impegno concreto e continuo». Al termine dell’incontro tutti i presenti hanno visitato L’Inferno nazista, un’esposizione all’interno del Museo, che racconta le persecuzioni razziali nei campi di concentramento polacchi di Belzec, Sobibor e Treblinka. 

Per ricordare la figura di Palatucci e per divulgare la conoscenza storica ed etica tra i ragazzi, sono state numerose le manifestazioni sul territorio organizzate da questure e reparti della Polizia di Stato, come quella del VI Reparto mobile di Genova – al cui interno è ospitata una biblioteca a lui intitolata con testi sulla storia del Novecente, 8mila volumi a disposizione della cittadinanza – che ha scelto di lavorare con il liceo artistico del plesso Barabino. Gli studenti hanno dapprima visitato la caserma del Reparto accompagnati dai poliziotti sui furgoni di servizio, ascoltando il racconto della quotidianità del loro lavoro che garantisce le libertà della Costituzione, figlia della sconfitta del nazifascismo. 

L’incontro si è poi focalizzato sulla storia dell’ultimo questore di Fiume, tratteggiando la figura di un servitore dello Stato che si trovò ad applicare una legge iniqua e aberrante e a questa legge si oppose fino al sacrificio della vita, convinto che l’etica e il suo ruolo professionale non potessero piegarsi alle leggi razziali. I ragazzi, una volta tornati a scuola hanno lavorato con i loro docenti Claudia Melodia e Mauro Panichella: ogni studente ha portato il proprio peculiare contributo, chi ha disegnato a pennello, chi ha realizzato un bassorilievo, chi si è espresso con la grafica. 

L’attività artistica e di studio storico è sintetizzata in un video proiettato in caserma alla presenza dei colleghi del Reparto, degli studenti e degli invitati, proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Palatucci. All’incontro ha preso parte anche la ricercatrice dell’Istituto ligure di resistenza e storia contemporanea Chiara Dogliotti, che ha raccontato ai ragazzi come si applicò la persecuzione e deportazione razziale a Genova, specie in danno degli studenti, per avvicinare il tema della Shoah al reale. Al termine il liceo ha donato le opere realizzate dai ragazzi alla biblioteca del Reparto mobile. 

Noi, i ragazzi della Mobile
Milano. «Noi della Squadra mobile della questura di Roma a cavallo degli Anni ’70, ’80 e ’90 non intendiamo essere storia ma una testimonianza viva degli altissimi esempi di eroismo da parte di funzionari di polizia come il  Servo di Dio Giovanni Palatucci, ultimo questore reggente di Fiume italiana, e come il questore  Angelo De Fiore, il cui nome nel 1966 è stato inserito, accant

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09/03/2023