Antonella Fabiani
Straordinario piano
Nella Banda musicale dal ‘92: conosciamolo da vicino attraverso l’esperienza di chi lo suona
Duttile e poliedrico il pianoforte, strumento tra i più popolari nell’immaginario collettivo per la sua eleganza, è presente nell’organico della Banda musicale della Polizia di Stato dal 1992, l’unica che può vantare la presenza di questo strumento nel suo organico.
A suonarlo è Monica Scafidi, che ci guiderà alla conoscenza di questo strumento e del suo ruolo all’interno della Banda. Come tutti i pianisti vive in “solitudine”, poiché non ci sono altri strumentisti analoghi con cui formare una sezione. «Il pianoforte – spiega – può avere un ruolo solistico o concertante: nel primo caso richiede una esecuzione di parti in cui vengono valorizzate le qualità sonore peculiari dello strumento mentre, nel secondo caso è inserito in una timbrica strumentale e va a sostenere le diverse sezioni della Banda».
Può essere utilizzato, ad esempio, in modo percussivo per sostenere i suoni dello xilofono o del timpano oppure con accordi nel registro acuto per accompagnare il flauto. «Non è possibile racchiudere l’essenza del pianoforte in un unico aggettivo – osserva – poiché possiede la capacità di adattarsi a differenti situazioni sonore, timbriche e di stili musicali. È uno strumento che può vestire molteplici abiti. Può essere romantico, marziale, potente, delicato, elegante, brillante o scherzoso. Proprio grazie alla sua versatilità il pianoforte viene spesso impiegato in diverse formazioni. Partecipa alle