a cura di Cristina Di Lucente

Immagini che ci rappresentano

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pdn 12-22

Roma. 12 mesi di immagini scattate da poliziotti-fotografi in luoghi di grande bellezza, per documentare l’attività degli agenti che lavorano al servizio dei cittadini e valorizzano il territorio in cui operano: è questo il Calendario 2023 della Polizia di Stato, presentato ufficialmente lo scorso 8 novembre presso l’Acquario romano, una location suggestiva nella zona dell’Esquilino a Roma, sede che ospita la Casa dell’architettura. «Un luogo dove si respira la storia», così ha esordito Massimiliano Ossini (in alto a destra nella pagina seguente), il giornalista e conduttore televisivo che ha presentato l’evento e da sempre ha mostrato una forte affinità con tematiche care alla polizia, come la valorizzazione del territorio e la solidarietà. A dare il benvenuto alla platea, il presidente dell’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori di Roma e provincia, Alessandro Panci, che ha spiegato come la Casa dell’architettura nello stato attuale sia il risultato dell’opera di recupero di un’area in forte abbandono: «Il Calendario è legato alla memoria, diventa un pezzo di storia per osservare cosa cambia nel tempo, non solo nella grafica, ma anche attraverso gli sguardi delle persone raffigurate». Ha fatto il suo esordio tra i relatori chiamati a commentare il nostro strumento di comunicazione più diffuso il neoministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, definendo il Calendario come la rappresentazione plastica di una caratteristica importante dell’Istituzione: «È la prima forza di polizia a ordinamento generale, alla quale si avvicinano però altre vocazioni, quelle del soccorso pubblico, della protezione civile e delle Specialità: in questo modo i cittadini quando sono in viaggio e girano in strada, incontrano la polizia; è un’immagine migliore di qualsiasi rappresentazione cinematografica, perché mostra quanto sia vicina ai cittadini nei loro bisogni quotidiani». Il capo della Polizia, Lamberto Giannini, ha definito il nostro “album di famiglia” per il 2023 come «un esperimento ben riuscito che racconta non solo la storia, ma anche l’anima della polizia; con l’aiuto di professionisti (il Calendario è stato supervisionato del fotografo Gianni Berengo Gardin, ndr) è stato realizzato un eccellente prodotto per la qualità delle immagini, ma anche in grado di mostrare quello che siamo e che sempre più vogliamo essere: cittadini al servizio di altri cittadini, cercando di creare quel senso di vicinanza in ogni scenario possibile. Il comune denominatore è quello di essere a disposizione dei bisogni della gente, con il massimo impegno e con la massima professionalità». Alla presentazione ha dato il proprio contributo di relatore anche il giornalista Mario Calabresi (foto in alto a sinistra), legato al mondo della fotografia e alla Polizia di Stato: «Trovo l’attuale Calendario della Polizia di Stato una vera rivoluzione. Quando ero bambino era come un muro sul quale non vedevo vita: era molto lontano da quello che sapevo essere la polizia (il giornalista è infatti figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato negli Anni ’70 da un commando della sinistra extraparlamentare, ndr); ora sfoglio il Calendario e trovo il racconto di un impegno comune nel raccontare la quotidianità, cosa che ha avvicinato fortemente l’Istituzione ai cittadini». A proposito della fotografia il giornalista prosegue sottolineandone il potere comunicativo: «Ci sono momenti in cui attraverso un’immagine riesci a dire più di moltissime parole; l’immagine se corretta, vera, autentica, riesce a far passare messaggi

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06/12/2022