Antonella Fabiani

Un’emozione chiamata sax

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Alla scoperta della famiglia dei sassofoni presenti nell’organico della Banda musicale

banda 11-22

Versatile, duttile e dal suono inconfondibile, il sassofono è uno degli strumenti principali della Banda musicale. Strumento a fiato appartenente alla famiglia dei legni (nonostante sia normalmente costruito in metallo) è presente nell’organico con una sezione di 9 unità (Gabriele Francioli, sax soprano e contralto, Michele Romaniello sax soprano, Ciro Ferraro, Stefano Nanni, Francesco Panebianco al sax contralto, Mario Ciaccio e Amodio Sapio al sax tenore, Davide Vallini e Filippo Corbolini al sax baritono). 

Il sassofono deve la sua creazione a Antoine-Joseph Sax, belga, inventore e costruttore di strumenti musicali che costruì il sassofono unendo l’imboccatura ad ancia semplice del clarinetto e il corpo di uno strumento dal nome difficile ma che citiamo per chi fosse curioso di cercarne notizie, l’oficleide (facente parte della famiglia degli ottoni di forma conica e dotato di un sistema di chiavi simile al clarinetto, all’oboe e al flauto traverso).

Questo “ibrido” fece la sua comparsa tardi rispetto ad altri strumenti come il flauto, l’oboe o il clarinetto, ma ebbe subito la stima di vari compositori come Rossini, Berlioz, Ravel che lo inserirono nelle loro opere e lo stesso Adolph Sax fu il primo insegnante di sassofono presso il Conservatorio superiore di Parigi dal 1857 al 1870. 

Il sax entra con successo dapprima nelle formazioni bandistiche militari francesi, perché rispondeva all’esigenza di dotare questi organici di uno strumento allo stesso tempo agile e dotato di un suono più potente rispetto al clarinetto, e quindi adatto alle esibizioni all’aperto durante le esercitazioni militari. Da Parigi poi il sax partirà per l’America dove sarà adottato nelle bande militari e s

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03/11/2022