Chiara Distratis
Re Giorgio
Abbiamo parlato nel numero scorso della grande scorpacciata di medaglie fatta ai Campionati europei e lui è proprio uno dei protagonisti: Giorgio Minisini, nuotatore artistico di Ladispoli cittadina alle porte di Roma, classe ’96 nei Gruppi sportivi Fiamme oro dal 2016. In carriera ha vinto 16 medaglie internazionali: solo nel 2022 ha conquistato 2 medaglie d’oro ai Mondiali di Budapest e altre quattro nella competizione continentale di Roma. Da sottolineare che in entrambe le manifestazioni Giorgio ha fatto en plein trionfando in tutte le gare a cui ha partecipato. Ai Mondiali in coppia con Lucrezia Ruggiero (anche lei atleta
Fiamme oro) nel del duo misto programma tecnico e libero; agli Europei si è confermato campione nel duo misto con Lucrezia ma ha conquistato anche due primi posti nel singolo sia tecnico che libero. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua storia.
Quando hai iniziato a praticare nuoto artistico e come mai lo hai preferito ad altri sport?
Se non io chi altro poteva farlo... sono nato in una famiglia molto legata a questa disciplina. Mia madre è ex atleta e allenatrice e mio padre, che purtroppo ci ha lasciati un mese fa, era giudice internazionale. Il colpo di fulmine è scattato quando ho visto Bill May (statunitense pioniere del nuoto artistico maschile, ndr) al Foro italico nei primi anni 2000. Avevo quattro anni e sono rimasto affascinato sia per la sua performance che per le reazioni del pubblico: tutti lo acclamavano e gli chiedevano autografi. Decisi in quel momento con mio fratello, due anni più grande di me, che volevamo diventare come la star americana e che oltre Diana, mia sorella, anche noi volevamo meterci alla prova in questo sport.
Come hanno accolto i vostri genitori questa scelta?
Mia madre felicissima perché nuotavamo nella sua squadra il Gabbiano di Ladispoli, mio padre ancora di più perché facendo il giudice poteva stare con noi. Siamo diventati una famiglia sempre più unita grazie al nuoto artistico. Ma conosco storie di molti ragazzi che volevano approcciarsi a questo sport ma ch