Sergio Nazzaro*

Riscatto e rinascita

CONDIVIDI

Caserta e il suo territorio testimoniano come lo sforzo congiunto di polizia e cittadini possa promuovere il bene comune

quest 10-22

U

na città che rappresenta una terra, la Terra Felix, La Terra di Lavoro. Caserta, dopo i terribili anni che l’hanno voluta etichettata come Terra dei Fuochi, è diventata esempio di resilienza e di un’intera comunità che ha alzato la testa e reagito: «Questa città, il suo territorio, non sono solo l’esempio di come si possono sconfiggere importanti presenze criminali, grandi clan di camorra, ma anche l’esempio di come ricostruire un territorio. È importante vincere le battaglie, ma ricostruire fiducia e speranza è un impegno ancora più importante». Il questore Antonino Messineo si sente soprattutto un poliziotto, che ama ascoltare e vivere i luoghi, stare vicino alla gente. Un’elegante siciliano dai modi raffinati ma concreti, che ha cominciato la sua carriera lavorando al fianco del giudice Livatino, che sembra essere uscito dalle pagine di Camilleri quando ragiona di sicurezza e filosofia del pensiero, nella stessa frase: «Quello che maggiormente colpisce di questa città, di questo territorio è la richiesta delle forze di polizia nelle scuole a parlare con i ragazzi. Ho girato per lavoro tutta l’Italia, ma qui c’è un invito ogni giorno da parte delle scuole, degli studenti e questo dimostra quanto ci sia voglia di confronto e di conoscenza del nostro lavoro. E noi dobbiamo parlare con i ragazzi, perché di Falcone e Borsellino neanche si ricordano semplicemente perché non erano nati. Dobbiamo insegnare, spiegare gli sforzi e l’impegno profusi per arrivare ai risultati di oggi».

Caserta e la sua provincia, con i suoi 104 comuni, la sua fascia costiera che si affaccia nel nord della Campania hanno conosciuto anni bui, con lo strapotere criminale dei clan camorristici. Eppure la cosiddetta Terra di Lavoro, le sue istituzioni hanno saputo reagire, anche con il coraggio di un sacerdote Don Peppe Diana, fermo oppositore della camorra, divenuto ispirazione per tutti i cittadini dopo il suo omicidio. E da terra di camorra, è tornata ad essere terra di speranza con il maggior numero di beni confiscati e riutilizzati, con l’iniziativa che vede i prodotti dei beni confiscati confezionati nel “Pacco alla camorra”, ovvero per riappropriarsi di un modo di dire nel gergo napoletano e dare una risposta ironica a quelle “fregature” che hanno sottratto al territorio prospettive di sviluppo, con la collaborazione della Polizia di Stato. Prodotti che sono la prosecuzione del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, prodotti che segnano un cambiamento: «La sicurezza è oggi un concetto partecipato, insieme si deve difendere la democrazia e la conviv

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

11/10/2022