Oltre il workout

Aprirsi sempre di più alla società civile, lavorare per l’inclusione, continuare a sfornare campioni grazie all’opera delle Fiamme oro e implementare le strutture, già di altissimo livello: è questo il futuro del Centro sportivo della Polizia di Stato “Tor di Quinto” . A 50 anni dalla sua nascita, è tempo di bilanci e di progetti. Poliziamoderna ha intervistato Claudio Servidio, responsabile dell’esclusivo complesso che dipende dal Fondo di assistenza della Polizia di Stato.

Direttore, il Centro sportivo compie 50 anni ad ottobre e ha attraversato la storia d’Italia.

Il Centro è stato creato in un periodo storico complesso, nel 1972. Fu inaugurato dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone. Una struttura per l’epoca all’avanguardia che nacque come luogo di aggregazione per i poliziotti e le loro famiglie. Negli anni ha acquisito sempre più importanza ed è diventata anche la casa delle Fiamme oro. Alcuni nostri soci attuali all’epoca erano bambini. Per tutti è una emozione celebrare questo mezzo secolo di vita. Io stesso nel 1983, come giovane allievo agente, ho partecipato alla celebrazioni della festa della Polizia che si sono svolte qui e il Centro mi apparve come qualcosa di magnifico. Ha detto bene: abbiamo attraversato la storia d’Italia. Nel 1987 ci furono i mondiali di atletica leggera a Roma e Tor di Quinto divenne casa Italia, un centro di raccolta di tutti gli atleti con una grande visibilità mediatica. Penso anche alla premiazione degli atleti delle Fiamme oro fatta qui all’indomani dei successi ottenuti alle Olimpiadi Los Angeles nel 1984. Tra loro il pentatleta Daniele Masala, che militava nelle Fiamme oro e che oggi è un docente universitario. Un amico che ogni tanto ci viene a trovare. Con Dino Zoff abbiano festeggiato i suoi 80 anni al Centro Sportivo, una festa a