Paola Madonna
Aria nuova a Scotland Yard
Regno Unito
È tempo di grandi sfide e di cambiamenti per la più grande forza di polizia del Regno Unito, sotto la guida del nuovo comandante Mark Rowley, insediatosi lo scorso 13 settembre. Funzionario di polizia di lungo corso, Rowley aveva già ricoperto incarichi di vertice a Scotland Yard come vice comandante generale e responsabile dell’antiterrorismo. Ora ha il compito di risollevare le sorti del Corpo, travolto di recente da un’ondata di scandali che ne hanno gravemente compromesso la credibilità di fronte all’opinione pubblica: sessismo, negligenza in servizio, condotte discriminatorie, insabbiamenti, per non parlare del coinvolgimento di alcuni agenti in gravissime vicende criminali. Nel suo primo videomessaggio rivolto ai poliziotti, Rowley ha annunciato che imporrà standard più elevati e sarà implacabile con gli agenti che adottano comportamenti sbagliati. Ha riconosciuto che molti poliziotti e civili si sentono delusi da “una missione poco chiara, dalla troppa burocrazia e da sistemi inadeguati” e ha promesso che le cose cambieranno in meglio, a cominciare dall’analisi dei dati e dalle dotazioni tecnologiche. Il suo piano di riforme, da realizzare nell’arco di 100 giorni, fissa alcuni obiettivi chiave, tra cui: incrementare la percentuale di crimini risolti; garantire un’assistenza più efficace alle vittime di reato; rafforzare i servizi di prossimità per costruire relazioni con i cittadini e ristabilire la fiducia dell’opinione pubbli