Mauro Valeri
Impegno permanente
Attività e compiti della Squadra giustizia e affari interni della Rappresentanza d’Italia presso l’Ue
Rue du Marteau 9, Bruxelles. Qui sventola il nostro bel Tricolore accanto alla bandiera con 12 stelle dell’Unione europea, a segnalare la presenza della sede della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Ue. Molti i compiti dell’Ufficio, ma quello principale è promuovere e difendere le posizioni italiane nell’ambito dell’Unione europea, in particolare (ma non solo) nelle istanze preparatorie delle riunioni del Consiglio dei ministri. A dirigere l’Ufficio il Rappresentante permanente, l’ambasciatore Pietro Benassi (vedi intervista a pagina 16), che ci riceve nella struttura spiegandoci che l’attività della Rappresentanza è spesso considerata, dall’esterno, esclusivamente di politica internazionale mentre riguarda, in gran parte, la politica nazionale. «Più della metà degli atti che qui leggiamo – dice l’ambasciatore – e dei quali contribuiamo alla creazione, diventano poi normativa vincolante per il nostro Paese, rendendo quindi il nostro lavoro fortemente legato alla vita quotidiana dei cittadini italiani». Il Rappresentante permanente è membro del CoRePer (Comitato dei Rappresentanti Permanenti) le cui competenze si estendono alla preparazione di tutti i Consigli settoriali nelle materie di competenza dell’Unione, trattando i “dossier” (proposte e progetti di atti presentati dalla Commissione) nella fase di prenegoziato. Il Comitato svolge un ruolo centrale nel sistema decisionale dell’Unione poiché è sia organo di “dialogo”, tra i rappresentanti permanenti e di ciascuno di essi con il rispettivo Paese, che di orientamento e supervisione dei gruppi di lavoro nelle diverse tematiche.
Giustizia e affari interni
Elaborare politiche comuni e di cooperazione su vari aspetti transfrontalieri al fine di realizzare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia a livello comunitario è il compito del Consiglio “Giustizia e affari interni”, composto dai ministri della Giustizia e dell’Interno degli Stati membri. Per supportare il Consiglio in questa formazione, all’interno della Rappresentanza vi è la “squadra” Gai, Giustizia e Affari Interni, guidata da un consigliere d’ambasciata (con funzioni di coordinatore) e formata da funzionari e dirigenti del ministero degli Affari esteri e cooperazione internazionale e dei ministeri dell’Interno e della Giustizia. Ad illustrarci il lavoro quotidiano della componente interforze del Dipartimento di pubblica sicurezza, distaccata dall’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia, diretto dal prefetto Vittorio Lapolla, è Marco Bolognesi, vice questore della Polizia di Stato: «Siamo in una fase epocale e senza precedenti per l’Italia e l’Ue in cui sono in grande trasformazione anche il ruolo e il contributo delle forze di polizia alle politiche europee. Il tema della sicurezza si sta affermando come un tema trasversale che tocca ambiti da cui tradizionalmente era escluso: attività di capacity building in Paesi terzi, politiche economiche e distribuzione dei fondi Ue, sicurezza sanitaria, sicurezza digitale, politica di sicurezza e difesa comune, cambiamenti climatici…Si tratta di sfide nuove che richiederanno sempre più un coinvolgimento diretto dei colleghi del comparto law enforcement, sia negli Uffici centrali nazionali che presso le istituzioni dell’Ue; sarà essenziale in questo senso la capacità di elaborare e sviluppare le linee strategiche nazionali e declinarle nel linguaggio e nei processi internazionali, favorendo un incremento della presenza dei rappresentanti nazionali delle forze di polizia in posizioni strategiche nelle Istituzioni europee».
«Centrale è in questo quadro – prosegue il vice questore – il ruolo del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia, diretto dal dirigente superiore Eufemia Esposito, con il quale vi è una piena osmosi e una collaborazione strettissima che permettono al nostro team interforze, distaccato presso la Rappresentanza, di godere di una posizione privilegiata per poter supportare e contribuire al meglio alla politica internazionale del Dipartimento della pubblica sicurezza, dei Comandi dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria. Il dinamismo delle nostre società e degli scenari geopolitici ha portato al centro della scena il lavoro del comparto law enforcement in molteplici tavoli di confronto internazionali, permettendo al Servizio re