Antonella Fabiani
Le anime del contrabbasso
Alla scoperta di uno strumento inserito recentemente nell’organico della Banda musicale
Appartenente alla famiglia degli archi, il contrabbasso ha fatto il suo ingresso nella Banda musicale dall’inizio di quest’anno. Una novità che arricchisce musicalmente l’orchestra di fiati della Polizia di Stato sempre tesa a rinnovarsi attraverso l’organico e il suo repertorio. Renzo Schina, contrabbasso di fila, ci introduce alla conoscenza di questo strumento e ci racconta di come sta andando l’esperienza professionale all’interno della Banda musicale. Ma qualche breve cenno storico su questo strumento conduce all’ambiente della liuteria cremonese e bresciana, in particolare Gasparo da Salò, liutaio del XVI secolo, e a Domenico Dragonetti (contrabbassista) che hanno messo le basi di questo strumento nella storia musicale del nostro Paese.
«Benché sia nato contemporaneamente al violino tra il 500 e il ‘600 – spiega Renzo Schina – il contrabbasso è giunto alla forma attuale attraverso una recente evoluzione tecnica e ha raggiunto una certa popolarità solo nel ‘900 anche grazie a contrabbassisti come Franco Petracchi, uno dei solisti più importanti dei nostri tempi, che ha scritto uno dei metodi per contrabbasso più strutturati».
«Oggi esistono contrabbassi a 4, 5 e addirittura a 6 corde che vengono impiegati negli ambiti più diversi dalla musica classica al pop, fino al jazz – osserva – genere quest’ultimo in cui lo strumento viene suonato con la tecnica del pizzicato, che utilizza le dita e non l’arco».
Ed è proprio questa ricchezza di anime che permette a questo strumento di essere impiegato in quel particolare ge