a cura di Mauro Valeri
In nome della legge
- CASSAZIONE CIVILE -
Verbale di accertamento di infrazione al codice della strada – Notificazione – Nullità – Sanatoria – Presupposti – Proposizione di tempestiva e rituale opposizione – Necessità – Opposizione tardiva – Conseguenze
Le Sezioni Unite, pronunciando su questione di massima e di particolare importanza, hanno affermato che la nullità della notificazione del verbale di accertamento di infrazione del codice della strada può dirsi sanata, per il raggiungimento del relativo scopo – che è quello della conoscenza legale dell’atto, volta all’utile predisposizione delle difese da parte del destinatario della contestazione – soltanto ove sia proposta una tempestiva e rituale opposizione che realizzi nel processo il risultato pratico cui la valida notificazione è ex lege finalizzata, con conseguente venir meno dell’interesse del destinatario a denunciare lo specifico vizio; viceversa, se, a fronte della nullità della notificazione della violazione, la proposizione del ricorso in sede giurisdizionale avvenga oltre il termine di legge, decorrente dalla data della medesima notifica, non operando la sanatoria, l’opposizione al verbale di accertamento può essere proposta unicamente per dedurre l’invalida notificazione del verbale di accertamento, dovendo l’amministrazione dimostrare che non sia intervenuta la decadenza per l’esercizio del potere sanzionatorio.
(Sez. Unite – 8 aprile 2022 n. 11550)
- CASSAZIONE PENALE -
Giurisdizioni speciali – Giudice militare – Rapporti tra giudice ordinario e giudice militare – Questione di giurisdizione e non di competenza – Connessione tra reati comuni e reati militari ex art. 13, comma 2, cpp – Violazione – Difetto di giurisdizione – Applicabilità dell’art. 20 cpp
Afferendo il riparto di potestà tra giudice ordinario e giudice militare alla giurisdizione e non alla competenza in conformità all’art. 103, terzo comma, della Costituzione, anche il precetto integrativo concernente la connessione tra reati comuni e reati militari, di cui all’art. 13, comma 2, cpp, si inquadra nello stesso riparto, con la conseguenza che la sua violazione integra un difetto di giurisdizione, deducibile o rilevabile anche d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento, ai sensi dell’art. 20 cpp.
(Sez. Unite – 9 marzo 2022 n. 8193)
Omicidio aggravato ai sensi dell’art. 576, comma primo, n. 5.1, cp – Reato di atti persecutori nei confronti della medesima vittima – Reato complesso – Sussistenza – Ragioni
La fattispecie del delitto di omicidio, realizzata a seguito di quella di atti persecutori nei confronti della medesima vittima, contestata