Valentina Pistillo

Mappe di memoria

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anniv2 05-22

All’indomani dei grandi attentati di mafia del 1992, Palermo si tappezzò di “lenzuoli bianchi” esposti sui balconi, simboli della lotta alla mafia: facevano da quinta ai fiumi di gente che urlava dolore e rabbia e che scendeva in piazza per la sete di verità e giustizia, formando interminabili catene umane. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e molte altre persone non c’erano più, le loro idee, però, hanno continuato a vivere e non sono mai tramontate.Tantissimi siciliani non hanno mai abbassato la testa. Oggi, a distanza di 30 anni, Palermo si prepara al ricordo e alla memoria, con la voglia di riflettere e guardare al futuro e al cambiamento: sarà l’occasione per ribadire quella cultura della legalità anche tra chi, in quel lontano 1992, non era ancora nato. E proprio ai giovani si rivolge la Fondazione Giovanni Falcone, che nelle nuove generazioni mantiene vivo il ricordo dell’eroico sacrificio di molte persone: quest’anno, l’Associazione ha individuato nell’arte contemporanea un efficace strumento per decorare i luoghi della lotta a Cosa nostra. Dal 18 al 23 maggio, infatti, oltre all’inaugurazione di opere di arte urbana che spaziano da sculture lignee a installazioni semoventi in varie parti della città, nel quartiere Kalsa, al Foro italico, ospiti e testimoni parteciperanno agli eventi sul palco del “Cantiere del futuro” con interventi di personalità politiche e istituzionali. È già partito anche un allestim

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12/05/2022