Antonella Fabiani
I volti del fagotto
Questo mese conosciamo da vicino un altro strumento della Banda musicale
Ricco di possibilità espressive, il fagotto, strumento a fiato appartenente alla famiglia dei legni, è presente nell’organico della Banda con due unità. Anche questa volta sono gli stessi musicisti a guidarci alla scoperta delle sue caratteristiche e del suo ruolo all’interno della formazione musicale della polizia. In particolare la prima parte Angela Gravina che, insieme a Simone Durante, costituisce questa sezione.
«Il fagotto fa parte degli strumenti ad ancia doppia ed è il grave delle ance – spiega Angela Gravina – ha una estensione di tre ottave e mezzo e insieme al clarinetto basso e al sax baritono fa da collante tra gli strumenti acuti e quelli più gravi come gli ottoni, quindi ha un ruolo sia come basso ma anche come solista».
«È l’aria soffiata attraverso le labbra a far vibrare l’ancia – osserva – e produrre il suono nel fagotto. L’aria attraversa il canneggio fino a uscire dai vari fori per creare i diversi tipi di suono occorre o chiudere i fori o aprire e chiudere le chiavi».
Anche i fagottisti della Banda, come gli oboisti, costruiscono con le proprie mani le ance: una fase artigianale della loro professione fondamentale per la resa del timbro dello strumento. Medesimo anche il tipo di canna utilizzata, l’Arundo donax, coltivata in zone dal particolare microclima: «Noi rispetto agli oboisti utilizziamo la parte centrale della pianta, ma il principio è lo stesso – spiega la prima parte – la porzione di canna viene messa in forma e piano piano si costrui