Domenico Cerbone e Valentina Pistillo

Il Presidente e i suoi angeli

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Poliziamoderna entra al Quirinale, dove si trova la Sovraintendenza centrale per i servizi di sicurezza

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Lo stendardo presidenziale con lo stemma repubblicano, vessillo distintivo della presenza al Quirinale del capo dello Stato, è rimasto ammainato per poche ore. Nello stesso giorno ha sventolato di nuovo sul torrino cinquecentesco, insieme alla bandiera italiana e a quella dell’Unione europea. Non è un episodio inedito: basta rifarsi al 2013, quando Giorgio Napolitano ebbe il primo “mandato bis”. Dopo 37 minuti di discorso, 55 applausi, mai così tanti nella storia politica del Paese, hanno accolto la rielezione di Sergio Mattarella, 12° presidente della Repubblica. E la liturgia della cerimonia si è ripetuta, come ogni sette anni, con il suono della campana e il cannone del Gianicolo che ha sparato 21 colpi a salve. Nel codice militare i colpi di cannone erano una forma di saluto: le navi militari, per segnalare le loro intenzioni pacifiche, sparavano sette colpi verso il mare. Da terra si rispondeva con tre colpi per ognuno sparato. In totale ventuno, numero divenuto simbolico per i saluti militari nei confronti delle cariche più alte dello Stato. A differenza del primo insediamento, stavolta Sergio Mattarella è salito dapprima su una Lancia Thesis limousine, e lo ha fatto direttamente dal Quirinale, non dalla sua abitazione privata, per recarsi a piazza Montecitorio. Dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale, il capo dello Stato, salito poi a bordo della storica Lancia Flaminia 335, blu scuro del 1961, ha passato in rassegna il drappello d’onore e, accompagnato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, ha iniziato la “sfilata”, attraverso il centro di Roma, che prevede una sosta all’Altare della Patria, in piazza Venezia, dove ha reso omaggio al Milite ignoto, mentre il cielo romano veniva solcato dalle Frecce tricolori. Poi il corteo è proseguito per via Cesare Battisti e via IV Novembre. Scortato dai Corazzieri a cavallo e accompagnato lungo il tragitto dall’applauso della gente, il Presidente ha raggiunto di nuovo il Quirinale. Per la storica cerimonia, si è messa in moto anche una discreta ma efficiente macchina della sicurezza, con un servizio interforze di scorta e protezione del capo dello Stato, in sinergia con le donne e gli uomini al comando del questore di Roma Mario Della Cioppa: tre i dirigenti presenti, quel giorno, dei distretti di polizia interessati insieme a numerose pattuglie, che per gestire tutto l’evento hanno dovuto compiere un lavoro difficile e delicato, creando dei varchi sicuri, una “bolla” intorno agli obiettivi e occuparsi anche dell’attività informativa, coadiuvati da poliziotti e carabinieri dei vari reparti. 

La Sovraintendenza centrale dei servizi di sicurezza della Presidenza della Repubblica
«La cerimonia d’insediamento mantiene da sempre la sua sacralità e tutto l’apparato della sicurezza ha contribuito con grande impegno al suo svolgimento: le immagini sono molto significative». A commentare è il prefetto Emilia Mazzuca, direttore della Sovraintendenza centrale dei servizi di sicurezza della Presidenza della Repubblica. Poliziamoderna l’ha incontrata nel suo ufficio al Quirinale. «La Sovraintendenza è un organismo costituito con una normativa speciale – spiega il prefetto – che disciplina una particolare funzione, pienamente inserita nel sistema di sicurezza nazionale. Infatti, il dpr n.39 del 1991 che la regolamenta rappresenta una novità rispetto alle precedenti norme in materia di tutela della più alta carica dello Stato. Non tutti sanno che la Sovraintendenza è una “costola” del ministero dell’Interno e la responsabilità della sicurezza della Presidenza della Repubblica viene ricondotta direttamente all’Autorità nazionale di pubblica sicurezza, in una scelta compiuta coerentemente con la legge di riforma n. 121 del 1981. Inoltre, il particolare compito che è chiamata a svolgere la collega con il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica da cui dipende funzionalmente. La peculiare caratteristica della Sovraintendenza – aggiunge

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09/03/2022