Annalisa Bucchieri

Danni poco collaterali

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Chiusi in casa per tanto tempo, isolati fisicamente dagli altri a causa delle restrizioni per arginare il contagio, abbiamo passato un periodo di iperconnessione e di depressione. Non è un caso se i termini hanno un ‘assonanza. Dalla luce solare al riflesso dello schermo digitale, dal contatto reale a quello virtuale delle mani sulla tastiera: seduti ore e ore davanti a un pc non si sviluppano endorfine, il tono dell’umore si spegne e non si aiuta il proprio sistema immunitario, già tanto minato dalla paura del Covid19.  Solo ora iniziamo a fare i conti con i danni psicologici della pandemia, con le patologie somatiche dovute alla frenetica navigazione su Internet e con i nuovi crimini sul web che la situazione pandemica ha fatto nascere e con quelli vecchi che ha fatto proliferare.  

Apriamo questo numero raccontando l’aumento delle fragilità degli internauti e lo facciamo con l’aiuto degli investigatori della  Polizia postale e delle comunicazioni che hanno implementato la loro attività di contrasto al crimeweb.  Aumentando l’e-commerce sono aumentate significativamente le truffe on line, così come  la crisi occupazionale provocata dalla pandemia ha fatto fioccare le false offerte di lavoro. Numerose persone sono cadute negli imbrogli di investimenti in bitcoin fittizi. Ma i più colpiti rimangono i giovanissimi: sono cresciuti gli adescamenti online da parte di pedofili. Alla ricerca di nuovi amici, isolati nelle proprie camerette,  hanno abboccato a falsi profili di coetani che si sono rivelati degli orchi. A spiegare i meccanismi del child grooming vi sono gli esperti psicologi della Postale. 

E purtroppo questi sono solo una parte dei danni collaterali alla psiche dei più giovani. Tanti, troppi, bambini e ragazzi sono precipitati nel binge eating, una forma di disturbo alimentare aumentata a dismisura nel periodo pandemico. Cos’è? Mettetevi davanti 8 panettoni e mangiateli in 40 minuti,avrete ingurgitato 30mila calorie in un batter d’occhio. Significa diventare obesi non per il piacere del cibo bensì utilizzando il cibo come arma per autodistruggersi. Non che gli altri disturbi alimentari, anoressia e bulimia, siano calati, anzi fomentati dai social hanno visto un’impennata. Ne illustra la genesi e le strategie per combatterli Fiorenza Sarzanini, vice direttore del Corriere della Sera, che attraverso una serie di podcast è in prima linea per informare e aiutare ragazzi e ragazze e, soprattutto, i loro genitori a ritrovare il proprio corpo insieme alla propria anima. Non archiviamoli come effetti collaterali.

09/02/2022