Maria Cristina Caccia*

Le molte anime di Verona

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Operosa e affascinante, la città è tra le più sicure del Nord Italia, grazie a strategie di contrasto alla criminalità e al dialogo con i cittadini

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“Non c’è mondo per me al di là delle mura di Verona: c’è solo purgatorio, c’è tortura, lo stesso inferno; bandito da qui, è come fossi bandito dal mondo...”. (Shakespeare, Giulietta e Romeo).

Entrando a Verona, procedendo verso la storica piazza Bra, nel punto in cui un enorme orologio scandisce i rintocchi di un tempo che riemerge dall’antichità immortalata nelle vie e nei palazzi della patria areniana, ci si imbatte nell’ingresso del Museo Lapidario Maffeiano. Lì si staglia, possente e magica, la targa che riporta questo struggente dialogo interiore che Shakespeare affidò a Romeo Montecchi, dopo che il ragazzo fu costretto a lasciare la sua adorata Verona, reo di aver ucciso un Capuleti, vendicando la morte dell’amico Mercuzio. Giunti a pochi passi dall’anfiteatro dell’Arena, che pare quasi vegliare sul palazzo della Gran Guardia e sulla sede del comune, ci si sofferma, curiosi, in via Mazzini, costellata di negozi prestigiosi, fino a provare un senso di meraviglia una volta accolti dalla pittoresca piazza delle Erbe. Cara a poeti e pittori, l’agorà ospita, centrale e imponente, la fontana di Madonna Verona, alle cui spalle emerge Palazzo Maffei, di fastosa arte barocca. Ogni scorcio è depositario di fotogrammi di un passato antichissimo, in un intreccio di urbanistica e architettura tale che, il 30 novembre 2000, la XXIV assemblea plenaria del World Heritage Committee ha iscritto Verona nella World Heritage List, conferendole lo status di città patrimonio mondiale dell’Unesco. Qualche passo più in là si incontra il sommo poeta Dante, immortalato in posa pensante in una statua in marmo di Carrara realizzata dall’artista Ugo Zannoni, dominante al centro di piazza dei Signori. E proprio nell’anno in corso si sta celebrando la ricorrenza dei 700 anni dalla scomparsa di Alighieri, con il progetto Dante a Verona 1321-2021, in collaborazione con le principali istituzioni culturali della città. Terra del vino, dell’Amarone docg, della mela, dei tortellini, del Lago e della montagna, la città è un museo naturalistico a cielo aperto e in virtù di questo è massimo l’impegno per la difesa della sicurezza e della legalità, affinché il cittadino possa vivere in un contesto tra i più belli d’Italia, sentendosi protetto e sicuro. A tal proposito, confortanti i dati della classifica 2021 de Il Sole 24 Ore, stilata in virtù di un’analisi dell’indice della criminalità allargata alle 106 province italiane, in cui la città scaligera si è posizionata al 54° posto, risultando la più sicura tra le città medio-grandi del Nord Italia. «Siamo deputati a garantire la tutela della città e della provincia sotto l’aspetto dell’ordine e della sicurezza pubblica, in linea con la nostra missione istituzionale – afferma il questore Ivana Petricca – Ciò si realizza grazie alla capillar

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16/12/2021