a cura di Cristiano Morabito
Un nuovo anno accademico
Roma. Il 22 ottobre, nell’aula Parisi della Scuola superiore di polizia, è stato inaugurato l’anno accademico 2021-22, alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del capo della Polizia Lamberto Giannini, di rappresentanti del mondo della politica e della magistratura, oltre che delle altre forze di polizia e di Gianni Letta, che ha tenuto una lectio magistralis.
Dopo un breve saluto del direttore della Scuola Anna Maria Di Paolo, ha preso la parola il capo della Polizia: «Ogni volta che entro in questa Scuola, punto di riferimento per tutti i funzionari, mi sento fiero della preziosa opera di custodia della memoria dei caduti della Polizia di Stato che la Scuola incarna con il suo Sacrario. Occorre che le forze di polizia, per fare formazione, rendano i saperi adeguati al contesto: il funzionario di polizia deve saper leggere il proprio tempo, la diversità dei contesti e degli scenari».
Subito dopo, Gianni Letta ha tenuto una lectio magistralis sui 40 anni della legge di riforma della polizia: «Fu approvata durante gli Anni di piombo: la 121 apportò una vera e propria rivoluzione, segnando la nascita di una nuova e democratica Polizia di Stato caratterizzata da smilitarizzazione, parità di genere e ingresso dei sindacati. Il passaggio dal vecchio al nuovo diede una coscienza al Paese del rispetto di chi opera ogni giorno al servizio del cittadino per tutelare, vigilare, provvedere e assicurare l’esercizio delle libertà e dei diritti costituzionali».
In chiusura, l’intervento del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, rivolta ai frequentatori, ha detto: «Oggi voi siete qui e comprendete quali sono i principi cui dovete ispirarvi, anche ricordando i tanti colleghi che hanno perso la vita. Non dobbiamo mai dimenticare, perché guardare al futuro vuol dire non dimenticare il passato. La nostra vita professionale è fatta di scelte, di responsabilità. Bisogna farlo con grande senso etico, l’etica professionale ci deve accompagnare sempre. Voi dovete avere presente solo un principio: il bene del nostro Paese, e fare in modo che non venga mai scalfita la democrazia, che è dovuta soprattutto all’azione dei vostri colleghi che hanno perso la vita». Dopo aver fatto gli auguri ai 124 commissari frequentatori del 110° corso, il ministro Lamorgese ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico.
Pandemia e sicurezza al Salone della giustizia
Roma. Giunto alla 12^ edizione il Salone della giustizia tra i vari panel, che hanno visto ospiti e i giornalisti discutere di lavoro, investimenti e giustizia civile, diritto, cambiamenti climatici, istruzione e giustizia, è intervenuto anche il capo della Polizia Lamberto Giannini (a sinistra nella foto qui a lato), in un incontro moderato dal vice direttore del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini sul tema “pandemia e sicurezza”, insieme a Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giuseppe Zafarana comandante generale della Guardia di finanza e Nicola Carlone comandante del Corpo delle capitanerie di porto.
Nell’intervento Giannini ha sottolineato come oggi la gestione dell’ordine pubblico sia molto influenzata dal Web dove vengono lanciate iniziative alle quali si può aderire anche con un like, il che rende più difficile misurare la reale percezione della minaccia e può creare problemi nella gestione dell’ordine pubblico. Inoltre, in materia di terrorismo, il Capo ha dichiarato: «La minaccia fondamentalista c’è e non va sottovalutata; durante la pandemia, gli estremisti, ritenendo che il virus fosse una punizione divina per i blasfemi, grazie al Web, hanno tenuto viva una fiamma, a fronte di una serie di sconfitte subite sul territorio. C’è un rilancio continuo di propaganda soprattutto in zone in cui c’è un problema di stabilità politica, dove si spinge a provare di rifondare il califfato: è lì che dobbiamo