Antonella Fabiani

I colori dell’euphonium

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Presente da sempre nelle formazioni bandistiche scopriamone il ruolo e le caratteristiche

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Appartenenti alla famiglia degli ottoni, all’interno di quella più ampia dei fiati, i flicorni sono tra gli strumenti, che più di altri, per la loro costruzione fisica (canneggio conico), hanno caratterizzato le formazioni bandistiche, prendendo il ruolo che gli archi occupano nelle formazioni orchestrali tradizionali oppure il compito assegnato alle “voci” dei cantanti nelle opere liriche (soprani, contralti, tenori e bassi). All’euphonium, un flicorno basso in Si bemolle, dal greco eu-phonos “bel suono”, conosciuto anche con il nome di bombardino o flicorno baritono e alla sua sezione all’interno della Banda musicale, è dedicato questo mese. 

Per aiutarci a capire meglio questo strumento e la professionalità di chi lo suona, Matteo Caramaschi, prima parte dei flicorni bassi: «Parlando della famiglia dei flicorni, partirei col dire che nascono in Europa e nel mondo nella prima metà dell’Ottocento e che nel nostro Paese sono stati fortemente utilizzati per esigenza d’imitazione del canto. I flicorni sono strumenti dotati di colori particolari, in grado di emettere suoni di grande maestosità e fraseggi delicati, ma sono anche strumenti duttili e versatili che si prestano a svariati ruoli all’interno della composizione. Per questo, fin dagli inizi del loro ingresso nelle compagini musicali, essi imitavano le voci dei cantanti d’Opera mentre –osserva – in epoca moderna, con i brani di autori contemporanei, sono invece utilizzati in maniera molto virtuosa, sfruttando le capacità dello strumentista di eseguire passaggi tecnici al limite della velocità di esecuzione e del

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12/11/2021