Mauro Valeri
Umani dopo tutto
Si è tenuta a Roma, il 18 e 19 ottobre, la conferenza della rete Europol degli esperti sulla protezione dei dati personali (Eden)
Roma, Auditorio del Massimo. Qui si incontrano, finalmente “di persona”, i rappresentanti di Europol, di Agenzie europee, della Direzione centrale della polizia criminale, di autorità garanti per la protezione di dati personali e di esperti informatici della società civile. L’evento, organizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale, in collaborazione con Europol e con l’Accademia europea di diritto, rappresenta una preziosa occasione per condividere e approfondire, a livello europeo, le tematiche sulla protezione dei dati personali nelle attività di polizia e quelle connesse: intelligenza artificiale, riconoscimento facciale, apprendimento automatico, rischi online per i minori, alfabetizzazione dei dati e sicurezza informatica. Più di 300 i partecipanti e 40 i relatori che si sono alternati sul palco. Il titolo della conferenza, human after all (umani. dopo tutto), già svela l’aspetto più importante, al quale si vuole dare risalto, dietro alle tecnologie di intelligenza artificiale e a quelle di protezione dei dati personali: il fattore umano. A ribadirlo è il moderatore dell’evento, Stefano Moni, direttore dell’Ufficio protezione dati della Direzione centrale della polizia criminale, che sottolinea la centralità dell’essere umano anche in un mondo in continua trasformazione dove, sempre più spesso, reale e virtuale si confondono. Ad aprire ufficialmente la due giorni il prefetto Vittorio Rizzi che, dopo aver evidenziato l’ottimo stato di collaborazione con Europol (che ha portato, tra l’altro, alla creazione del gruppo di lavoro sul Covid-19 e alla realizzazione del Law enforcement forum a Roma), ha sottolineato l’importanza della condivisione e della cooperazione per tutelare i diritti, in special modo delle persone più vulnerabili