Valentina Pistillo

I 4 dell’ala rotante

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Studio, sacrificio e addestramento. Quattro poliziotti raccontano come sono diventati piloti di elicottero

pp02-11-21

Il volo è scolpito nel loro codice genetico: sono giovani e decisi e hanno affrontato selezioni molto scrupolose per mettere “le ali” al servizio della polizia. Hanno messo da parte anche la loro vita privata: con le fidanzate e i loro cari lontani, i quattro neo piloti sanno che, nei Reparti di destinazione, il loro tempo è scandito tra esercitazioni e interventi operativi. Gli agenti scelti Francesco Catalano, di Galatina, e Pasquale Tariello, di Caserta, e gli agenti Fabio Focaccia, di Latina e Vincenzo Meninni, di Altamura, hanno coronato il loro sogno il 22 settembre scorso, dopo due lunghissimi  anni. La cerimonia di consegna dell’agognata spilletta che, come vuole la tradizione, viene appuntata sulla giacca della divisa ordinaria di ogni pilota dagli istruttori, è stata fortemente condizionata dalla pandemia. Il loro percorso formativo è iniziato il 3 giugno del 2019, con il 45° corso di formazione basica per elicotteristi, presso il 72° Stormo dell’Aeronautica militare di Frosinone. Francesco e Vincenzo descrivono alcune delle difficili prove di selezione in cui si sono cimentati, come la cabina che vibra, dove è facile perdere l’equilibrio, gli spruzzi d’acqua calda nell’orecchio che mandano in tilt l’apparato audiovestibolare e gli accertamenti medici accurati. Anche il simulatore della Scuola li ha sottoposti a dura prova. Conferma Francesco: «È come se fossimo in un vero elicottero: quando davamo i comandi ci aspettavamo delle reazioni che il corpo invece non percepiva. Il volo reale è un’altra storia:  cambia proprio il punto di vista, percgé si osserva ogni particolare dall’alto. Quando si chiude il portellone dell’elicottero occorre resettare i pensieri: solo allora si può iniziare a volare. Emozioni sotto controllo e gestione dello st

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12/11/2021