Claudio Mastromattei*

Occhi in quota

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Ordine pubblico, controllo del territorio, antiterrorismo e missioni umanitarie. Le donne e gli uomini dei Reparti volo operano giorno e notte sui cieli della Penisola, al servizio della collettività

pp01-11-21

“L’idea di un velivolo capace di sollevarsi dal suolo e librarsi fermo nell’aria nacque probabilmente nello stesso istante in cui l’uomo sognò per la prima volta di volare”, affermò Igor Sikorsky, l’ingegnere russo, pioniere dell’aviazione che, a inizi Novecento, progettò il primo idrovolante. Ne è passato di tempo dai primi prototipi di aeromobili e anche la la polizia ha alle spalle 50 anni di donne, uomini e mezzi che vigilano sulla nostra sicurezza dall’alto, una sorta di occhio elettronico che pattuglia i cieli dell’intera Penisola. Costituita all’inizio degli Anni ‘70, la componente aerea della polizia è incastonata, come un prezioso diamante, all’interno del Servizio reparti speciali, nell’ambito della Direzione centrale delle specialità. Gli undici Reparti volo hanno ambiti di competenza regionali e sovraregionali e offrono una capacità di intervento rapido, al servizio della collettività, con equipaggi “pronti all’impiego” 365 giorni all’anno. Una capacità di intervento molto diversificata, che si è dimostrata efficace in molteplici eventi critici e di estrema complessità. Il bilancio di questo mezzo secolo di volo è certamente positivo. Basti pensare, a titolo esemplificativo, che a oggi sono state “volate” 370.612 ore! Tra ala fissa e ala rotante, come vengono definiti aerei e elicotteri, il rapporto che si è venuto a creare con il territorio è solido, soprattutto in quelle realtà con complesse problematiche di gestione dell’ordine pubblico e di controllo del territorio. Una componente aerea di elevata professionalità, capace di “muoversi” agevolmente in volo, in un hangar o in una sala operativa, con un unico filo conduttore: la passione per il proprio lavoro. Un mondo che si esprime con un linguaggio tecnico, a volte poco comprensibile per chi non lo vive abitualmente, ma necessario per rendere efficace e tempestiva l’attività operativa.

Controlli dall’alto
La tipologia dei servizi, che si è evoluta nel corso degli anni, ha potuto avvalersi dell’attività di ricerca e sviluppo di strumenti tecnologici e, in particolare, di telecamere sempre più sofisticate. I sistemi di trasmissione delle immagini, un tempo portati a spalla dall’operatore, poi installate su un lato dell’elicottero, sono oggi strutturalmente vincolati al mezzo, quindi perfettamente stabilizzati, con delle postazioni di controllo a bordo dedicate e molto performanti. Nelle manifestazioni di ordine pubblico e in caso di grandi eventi, l’elicottero, in grado di trasmettere in tempo reale le immagini alle sale operative delle questure, è diventato una risorsa preziosissima, anche per le caratteristiche di grande flessibilità operativa. Le ultime “macchine” acquistate dalla Polizia di Stato, l’ elicottero AW 139, sono dotate di una telecamera anche a infrarossi con prestazioni elevate, gestita da equipaggi in possesso di specifiche competenze e sicura affidabilità. L’impiego dell’Elivideo, come viene generalmente definito il sistema, durante alcuni importanti appuntamenti internazionali, ad esempio le Olimpiadi invernali di Cortina (BL), primo grande evento in era Covid, in cui sono stati impiegati gli ultimi due elicotteri AW 139, entrati a far parte di recente della flotta e le tappe del G20, concluso di recente a Roma, ha permesso alle questure di seguire in diretta gli spostamenti di capi di Stato esteri, o di seguire le fasi più concitate di manifestazioni di protesta, tanto che dal Servizio è stato avviato un progetto di ampliamento dei sistemi di ricezione dell’ Elivideo su tutto il territorio nazionale.

Il soccorso arriva dal cielo
Un’attività che costituisce un settore di primaria importanza è quella collegata al soccorso pubblico, sia in mare che in montagna. I soccorsi in mare si svolgono grazie al contributo professionale dei sommozzatori della Polizia di Stato, mentre quello in montagna viene gestito dal 2010, sulla base di un protocollo nazionale, con i volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, con il quale si è instaurato un rapporto di sinergia operativa che ha portato a risultati eccellenti. Proprio perché il soccorso pubblico è un’attività primaria sul territorio, è in corso di perfezionamento un ulteriore accordo con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, per velocizzare e ottimizzare gli interventi congiunti, finalizzato alla ricerca, al soccorso e alle attività funzionali all’intervento, quali il trasporto di uomini e mezzi sugli scenari operativi, con lo scopo di salvare vite umane. 

Volando su rotte conosciute
Guardando al futuro, l’obiettivo da raggiungere è la rimodulazione della flotta, percorso necessario per una componente aerea che ha compiti così delicati. Alcune “linee di volo” saranno progressivamente sostituite. La limitazione all’uso esclusivamente addestrativo dell’elicottero monomotore AB 206 e il ridimensionamento della linea AB 212 sono passaggi obbligati. L’AW 139, acquisito dal 2013, multiturbina e multiruolo, è una realtà operativa in otto Reparti volo su undici. L’ultimo elicottero, il PS 119 è stato consegnato il 5 novembre al X Reparto volo di Venezia. Rinnovare la flotta significa guardare e modificare la concezione del volo, potendo contare su mezzi altamente tecnologici e affidabili, sicuri e con elevate prestazioni. Il progetto prevede l’assegnazione, a tutti i Reparti volo, di una seconda linea più leggera rispetto all’elicottero AW 139, ma con prestazioni dello stesso livello.

I Reparti viaggiano anche con l’ala fissa: i tre aerei Piaggio P180, di base presso l’aeroporto di Ciampino, operano con compiti di trasporto veloce su tutto il territorio nazionale con l’auspicabile prospettiva di un incremento della flotta aerea. Secondo una direttiva del 18 settembre 2015, il P180 può essere utilizzato anche  per il trasporto, per ragioni sanitarie d’urgenza, di organi e/o di malati gravi e traumatizzati, nei casi di imminente pericolo di vita, ove non siano trasportabili con altri mezzi e non sussista nel luogo la possibilità di un’adeguata assistenza.

È allo studio la sostituzione del bimotore P68 Observer, un aereo particolarmente adatto alla vigilanza stradale e costiera, con una “macchina” più moderna. Ma è l’investimento sulle risorse umane la più grande scommessa: 138 piloti e 274 specialisti, con un’età media elevata, per cui sono necessari nuovi innesti. È in atto un progressivo investimento che, preservando l’immenso patrimonio di esperienza acquisito negli anni, possa garantire alla componente aerea “ali” forti e veloci. Si tratta di un progetto complessivo che punta alla selezione e alla formazione di nuove professionalità e che possa contare su una flotta di prestazioni altrettanto elevate. 

Il Servizio aereo della pubblica sicurezza, dal 1 gennaio del 1971,  ha vigilato per la collettività, garantendo un “volto sicuro” e affidabile, professionale e competente. La rotta è stata tracciata da chi non vola più con noi. E su quella rotta dobbiamo continuare con determinazione, orgoglio e passione. Come sempre. ϖ

* direttore del Servizio reparti speciali

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LE ALI DELLA POLIZIA COMPIONO 50 ANNI

di Valentina Pistillo

Sono pronti al decollo dal 1971 le donne e gli uomini piloti dei Reparti volo che solcano i cieli italiani e che hanno celebrato, il 16 ottobre, i 50 anni, con una cerimonia presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare, vicino Roma, sede deI  I Reparto volo. In occasione di questa importante ricorrenza, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha partecipato all’intitolazione dell’aula briefing del Reparto dedicata alla memoria del primo dirigente Giovanni Liguori e dell’ispettore capo Eliano Falivene che nel 2007, proprio il 16 ottobre, persero la vita in un tragico incidente con l’elicottero, durante un volo d’addestramento, nei pressi di Pomezia (RM). Il loro sacrificio è stato ricordato dalle parole della signora Fortuna, moglie dell’ispettore, e da Viviana, nipote del dirigente. Alla cerimonia erano presenti il vice capo della polizia, direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi e il direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali, Daniela Stradiotto. Durante la celebrazione, introdotta dalla presentazione del dirigente del I Reparto, Saverio Urso, e moderata da Valeria Cangelosi, direttore dei Reparti volo, è stato proiettato un suggestivo video sull’operato dei piloti della polizia, commentato dal direttore del Servizio reparti speciali, Claudio Mastromattei. Nell’intervento finale, il capo della Polizia Lamberto Giannini, che per l’occasione ha ricevuto in dono il casco da Gianni Mariani, il pilota istruttore più anziano del Casv, con alle spalle più di 6mila ore di volo, ha sottolineato: «Andando spesso in missione in giro per l’Italia, ho potuto constatare professionalità, preparazione e senso di attaccamento al dovere che c’è nelle donne e negli uomini dei Reparti volo». A proposito dell’intitolazione, agli elicotteristi scomparsi 14 anni fa, dell’aula briefing simbolo e nucleo pulsante per i piloti, e della targa commemorativa a loro dedicata, il Capo ha commentato: «Quando passerà il tempo e ce ne andremo a riposo, quando verranno gli altri al nostro posto, ci sarà sempre una testimonianza che sarà tramandata. La presenza di nomi e di ricordi ben scolpiti aiuterà le nuove generazioni in questo passaggio, poichè i nostri Caduti saranno sempre l’esempio a cui dobbiamo guardare nei momenti difficili». Al termine dell’evento, tutti gli ospiti hanno visitato la mostra con le fotografie zenitali raccolte nel libro Le ali della Polizia-Da 50 anni in volo, di Massimo Sestini, che tutti i piloti appellano scherzosamente “dirigente del XII Reparto” (poiché sono solamente 11), per la preziosa collaborazione che continua da anni e che fa delle sue opere dei veri capolavori. La mostra sarà presente nei principali aeroporti italiani.

12/11/2021