Antonella Fabiani

Sonorità epiche

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I cornisti della Banda: la loro attività e i segreti di uno strumento poco conosciuto

banda 10-21

Strumento dal suono evocativo, capace di portare la nostra immaginazione, indietro nel tempo, a scene di caccia o di guerra, tanto da essere spesso impiegato con un ruolo protagonista in molte colonne sonore di film, dotato di una personalità decisa e versatile, adatta a qualsiasi genere musicale il corno occupa un posto di rilievo nell’organico della Banda musicale della Polizia di Stato. Di questo strumento e dell’impegno della sezione dei corni (4) ci parla Giuseppe Calabrese con il ruolo di prima parte: «Lo possiamo considerare come il papà di tutti gli strumenti a fiato – spiega – originariamente era ricavato da corna di animali allo scopo di lanciare dei segnali a lunga distanza,– ma da allora ha subito una lunga evoluzione tecnico-costruttiva che nei secoli ha condotto a dei cambiamenti che caratterizzano il corno moderno. Oggi abbiamo diversi modelli di Corno francese, quello che suoniamo, e che è lo standard odierno, si chiama “corno doppio”. Come dice la definizione stesa si tratta di due corni posti l’uno sopra l’altro. Uno nella tonalità di Fa, che se lo srotolassimo raggiungerebbe la lunghezza di ben 4 metri, mentre l’altro in Sib di circa 3 metri. 

La sua lunghezza, e il suo tubo conico, gli conferiscono un suono morbido e pastoso (grazie alla sua ricchezza di armonici) oltre alla più ampia estensione di registro rispetto a tutti gli strumenti a fiato, infatti sono possibili ben 4 ottave. 

Le caratteristiche timbriche di questo strumento gli permettono di fare da legante tra tutte le famigli

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11/10/2021