Gabriele Masiero*

La cura della prevenzione

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Scrigno di storia e cultura, Pisa gode di una sicurezza frutto di un lavoro di condivisione tra le istituzioni

quest 8-9-21

Una piccola città metropolitana. Ecco, Pisa possiamo descriverla così. Soprattutto ora che prova a rialzarsi dal torpore imposto dalla pandemia e dalle restrizioni anti Covid. Svuotata per più di un anno degli oltre 50mila studenti fuori sede che la animano di giorno e, soprattutto, la notte. E poi c’è la sua provincia. Vasta, variegata composta da quattro diverse aree geografiche (Area Pisana, ovvero la ‘cintura’ di comuni intorno al capoluogo, la Valdera, a vocazione industriale manifatturiera, il Valdarno, con il suo distretto conciario, e la Valdicecina, rurale e agricola) che si differenziano tra loro anche nelle abitudini e nel tessuto sociale. Ma è certamente la città della Torre pendente, con il suo inimitabile sito Unesco, a rappresentare il centro più significativo e maggiormente “problematico”. 

I fasti della Repubblica Marinara sono ricordati e celebrati tutt’ora in questo scrigno di storia e cultura che è la città, perpetuato dalle eccellenze universitarie che la innervano: l’Università statale, la Normale, la Scuola Superiore Sant’Anna e il Cnr, che qui ha l’area di ricerca più grande d’Italia. Inserita in un territorio con caratteristiche omogenee, denominato Area Pisana, Pisa (circa 90mila residenti) con i comuni che la circondano (Calci, Cascina, San Giuliano Terme e Vecchiano) forma un sistema urbano, sostanzialmente senza soluzione di continuità, di circa 200mila abitanti distribuiti su 475 km quadrati. I numeri (e i suoi primati) ci dicono molto di questa città unica nel suo genere: piccola (meno di 100mila abitanti, sono quasi 400mila in tutta la provincia) ma metropolitana. Attrattiva come nessun’altra in Toscana, a parte Firenze. Visitata, almeno secondo le statistiche ante Covid, come poche altre in Italia: 5 milioni di passeggeri annui transitano dall’aeroporto “Galilei” (con previsioni di raggiungerne 8 nei prossimi anni), 17 milioni di viaggiatori ogni anno attraversano la stazione ferroviaria, 9 milioni di turisti visitano la meraviglia di piazza dei Miracoli. Più di 50mila studenti fuori sede, un polo ospedaliero tra i più grandi d’Europa. “Problematica” ma non insicura. «La sicurezza in questo territorio – avverte il questore Gaetano Bonaccorso – è una buona pratica che si realizza tutti insieme, ciascuno per le proprie competenze. Lavorando gomito a gomito tra le diverse istituzioni, mettendo in rete e a frutto i saperi di ognuno. In uno scambio continuo, permanente, di informazioni dentro la cornice di una leale collaborazione istituzionale».

La prevenzione come cura, piuttosto che come medicina. Pisa e la sua provincia sono soggetti da coccolare, piuttosto che governare. «Ci è richiesta attenzione, capacità di risposta

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25/08/2021