Federico Scotti*
Parole parole
Alla scoperta dei prodotti offerti dal mercato tecnologico che ci aiutano a tradurre in comandi la nostra voce
Quotidianamente proviamo a far fare cose ai nostri oggetti digitali con risultati che, a volte, vanno dal nulla di fatto alla cancellazione di tutti i nostri dati.
Di solito la frustrazione è generata dalla nostra incapacità di dare istruzioni adeguate al dispositivo, pensiamo a quante volte sbagliamo il tasto sul telecomando del televisore o clicchiamo su un’icona al posto di un’altra sul telefonino. D’altro canto, capita altrettanto spesso che sia l’apparecchio a non comprendere le nostre istruzioni. Eppure sappiamo bene quanto sia importante l’uso di una corretta comunicazione nella relazione tra noi e gli oggetti tecnologici. Il nostro mondo è letteralmente “comunicazione mediata dalla tecnologia” e se troviamo difficoltà a capire o farci capire dai nostri dispositivi, allora come possiamo comunicare col prossimo?
Probabilmente il senso di insicurezza che questa domanda ci instilla, ha fatto sì che piano piano abbiamo cercato di perfezionare sempre di più il sistema di comunicazione tra noi e le “macchine”, sfruttando quello che noi esseri umani sappiamo fare meglio di qualunque altra specie sulla terra: parlare.
La parola è quello