a cura di Valentina Pistillo
La poliziotta con la valigia
Marilena Puleio, originaria di Centola (SA), assistente capo coordinatore alla Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Salerno, ha seguito le orme paterne. Pietro, classe 1923, (nella foto a destra, con la nostra Rivista in mano, immagine già pubblicata sul numero 12/2020 di Poliziamoderna insieme a quella del suo 98°compleanno), si è arruolato in polizia nel 1948. Un totale di 70 anni di abbonamenti fino a oggi, tra il padre, nostro lettore dal 1950 e la figlia che ci legge dal 1995. «Prima di entrare in polizia – racconta orgogliosa – papà ha combattuto nella Seconda guerra mondiale, fu catturato dai tedeschi ed è scampato anche all’affondamento della nave Sinfra, nel mare Egeo, dove a bordo c’erano 2mila prigionieri italiani». A 5 anni Marilena vedeva il papà rincasare con la divisa e lo scrutava con ammirazione: «Mi sedevo sulle sue gambe e non vedevo l’ora di rubargli il berretto d’ordinanza per indossarlo e, mentre mi specchiavo, sognavo di diventare come lui da grande. Quell’occasione tanto attesa arrivò. Finalmente con la riforma della legge 121 del 1981 le donne entrarono a pieno titolo in Amministrazione e si aprì la porta dei miei sogni», rivela la nostra abbonata che ha vinto il concorso in polizia nel 1990 e ha frequentato il 128° corso allievi agenti alla Scuola Polgai di Pescara: «Prima destinazione: commissariato di Palmi (RC) – precisa – Mi misero subito alla guida della Volante e dopo poco tempo nel ruolo di agente di scorta ad Agostino Cordova, procuratore di Reggio Calabria e Palmi. Era il periodo delle stragi nei confronti dei rappresentanti delle Istituzioni