Massimo Montebove

Insieme per voi

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Parte una nuova rubrica dedicata alle attività e ai servizi del Fondo assistenza per il personale della Polizia di Stato. Ne parliamo con il direttore Paolo Cortis

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Su Poliziamoderna si inaugura uno spazio riservato alle storie “fuori ordinanza“, che riguardano le donne e gli uomini della Polizia di Stato, i loro figli e le loro famiglie. Storie dove il supporto del Servizio assistenza e attività sociali  e del Fondo di assistenza si rivela fondamentale. Iniziamo con una intervista al dirigente superiore Paolo Cortis, direttore dal dicembre 2016 del Servizio assistenza e attività sociali della Polizia di Stato e dirigente delegato del Fondo.

Direttore di cosa si occupano il Servizio assistenza e attività sociali e il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato?
Si spazia sulle diverse tipologie di interventi assistenziali, tra cui il Piano Marco Valerio e il Piano orfani, le sovvenzioni straordinarie, le borse, i premi studio fino a ricomprendere le attività dei numerosi centri ricreativi gestiti dal Fondo di assistenza. Il Servizio si occupa anche del delicato settore delle procedure di riconoscimento dei benefici alle Vittime del dovere. 

Qual è la specifica competenza del Fondo di assistenza?
Il Fondo di assistenza costituisce un’entità giuridica autonoma rispetto al Servizio. Il Fondo, infatti, che ha personalità di diritto pubblico, è presieduto dal capo della Polizia che  garantisce sempre il suo supporto. Va anche evidenziato che sul piano organizzativo e funzionale sussiste uno stretto legame tra queste due realtà. Il Servizio, infatti,  funge da struttura di supporto del Fondo cui è affidato il compito di realizzare un sistema di assistenza complementare, rispetto a quella fornita dall’Amministrazione. Particolarmente solido poi è il rapporto con Poliziamoderna, di cui il Fondo è editore. Un legame che affonda le sue radici nella storia della Rivista e che oggi si è notevolmente rivitalizzato, grazie anche al fatto che da quasi dieci anni i proventi derivanti dalla vendita del giornale e dei volumi della graphic novel “Il Commissario Mascherpa” vengono devoluti a favore del Piano Marco Valerio e del Piano orfani.

Quali sono state, in questi quattro e mezzo, le linee guida della sua direzione?
Fin da subito l’obiettivo è stato quello di lavorare sull’assetto organizzativo dell’ufficio e sull’impianto procedurale per migliorare l’efficienza dell’offerta assistenziale. Importanti progressi sono stati fatti anche nel settore delle convenzioni, consultabili sul sito istituzionale della Polizia di Stato. Tutti i dipendenti dell’Ufficio si sentono parte di una squadra e sono consapevoli del proprio ruolo. Le tante e complesse storie con le quali veniamo in contatto toccano il nostro cuore e aumentano il nostro senso di responsabilità.

Come ha inciso la pandemia sul vostro lavoro?
Va detto che sempre più spesso enti e privati cittadini, grazie anche alle campagne promozionali poste in essere, effettuano donazioni nei confronti del Fondo di assistenza e che, proprio durante questa emergenza sanitaria, sono pervenuti consistenti contributi da parte di importanti imprese del settore assicurativo per l’acquisto di dispositivi sanitari individuali per la protezione dei dipendenti. Già nella prima fase dell’emergenza da Covid-19, il Fondo di assistenza si è tempestivamente attivato con specifiche tipologie di sovvenzione straordinaria e, soprattutto, sottoscrivendo una polizza assicurativa sanitaria valida per tutto il personale contro i rischi da contagio. Il 9 aprile scorso si è provveduto a rinnovare tale copertura per un ulteriore anno con condizioni ancora più favorevoli, prevedendo anche la possibilità per i singoli dipendenti di sottoscrivere, a costi contenuti, un’analoga polizza per i propri nuclei familiari.

Il personale viene adeguatamente informato sulle molteplici iniziative e sulle tante opportunità offerte?
Su tale fronte abbiamo il costante obiettivo di migliorarci sfruttando tutti i canali di comunicativi disponibili, cercando anche di assicurare il massimo raccordo con gli Uffici del territorio affinché possano fornire corrette indicazioni agli interessati.

Quali le priorità per il prossimo futuro? 
La pandemia se da un lato ha fatto emergere nuove necessità, dall’altro, non ha consentito la prosecuzione delle iniziative comunicative e promozionali avviate con successo negli anni precedenti. 
Con il miglioramento della situazione sanitaria, riprenderemo certamente questo cammino recuperando il terreno perduto e, possibilmente, ampliando il ventaglio delle iniziative a sostegno degli appartenenti alla Polizia di Stato. Tutto questo nella consapevolezza che il perseguimento di tale obiettivo non possa prescindere dal reperimento di nuove fonti di alimentazione delle risorse del Fondo.

09/06/2021