Paolo Venturini*
Correre, ma da soli
Come superare il distanziamento sociale e correre gare virtuali, senza accalcarsi è possibile grazie a siti specializzati e app
Era una cosa che pensavamo potesse accadere solo nei film catastrofici, quelli apocalittici, i famosi “disaster movie”, dove la fine del mondo, spesso, viene evitata dall’intervento all’ultimo secondo dell’eroe di turno. Purtroppo, quello che non si sarebbe mai immaginato, lo stiamo provando realmente sulla nostra pelle. Da quando la pandemia portata dal Covid19 ha colpito il pianeta, molte cose che prima si davano per scontate, sono cambiate. Oggi si comprendono ed apprezzano alcune cose, che un tempo consideravamo secondarie e di poca importanza, ci si è resi conto che la libertà che ci possono regalare una passeggiata all’aria aperta o una corsa in mezzo alla natura o comunque una qualsiasi attività sportiva, hanno un valore inestimabile. Persone che prima si tenevano alla larga da sudore e fatica si sono scoperti runners, ciclisti, nordic walkers e camminatori incalliti. In effetti, l’evento pandemico si è rivelato un fenomenale volano di incremento del numero di persone, che si sono avvicinate all’attività sportiva. Nuovi e vecchi appassionati, che per mesi si sono allenati in solitudine, nei pressi delle proprie abitazioni e che pian piano si sono resi conto che con l’assenza degli eventi, capaci di riunire centinaia di persone, che trasmettevano la scossa, l’agonismo e la scarica di adrenalina