Cristina Di Lucente

Ragazzi in fuga

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Per la la Giornata mondiale dei minori scomparsi, facciamo il punto della situazione esaminando le strategie della Polizia di Stato per risolvere i casi e la collaborazione con il Commissario straordinario per le persone scomparse

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Dal 1983 il 25 maggio, Giornata mondiale dei minori scomparsi, rappresenta l’occasione per riflettere su un fenomeno che riguarda il mondo dell’infanzia e dell'adolescenza e colpisce tutti i Paesi del mondo. 

I motivi di scomparsa dei minori sono molteplici: si va dalla volontarietà, spesso per sfuggire a situazioni di abuso o di bullismo, alla sottrazione da parte di uno dei due genitori, non di rado provenienti da Paesi diversi, fino all’ampia categoria dei minori non accompagnati, gli stranieri giunti in Italia al seguito dell’onda migratoria e dei quali si perdono le tracce una volta sbarcati, fuggendo dai centri di accoglienza. Alla base del sistema di ricerca, in Italia c'è un doppio “binario” creato dalla legge 203 del 2012: quello che fa capo al prefetto, che ha il potere di decidere come attivare le ricerche (vedi intervista al Commissario straordinario). Il secondo canale è di tipo giudiziario ed è coordinato dalla magistratura, nel caso si presupponga una scomparsa legata a un reato. La Polizia di Stato aderisce a entrambi i sistemi, nell’ambito dei piani provinciali di ricerca dei prefetti e nel quadro delle attività di indagine. In entrambi i casi può essere chiesto al Servizio centrale anticrimine l'inserimento di un minore sul sito it.globalmissingkids.org con l'autorizzazione dei genitori del minore. 

Contenitore globale
Il Servizio centrale anticrimine (Sca) gestisce it.globalmissingkids.org, il sito dedicato ai minori scomparsi attivo dal 15 marzo 2000 e parte di una rete internazionale di 31 Paesi, coordinata dall’organizzazione statunitense Icmec (International centre for missing and exploited children). Il portale rappresenta un ausilio a tutti i metodi di ricerca dei minori in un ambito che rientra nell'attività della polizia giudiziaria, o di ordine e sicurezza pubblica, che fa capo ai prefetti. Elvira Tassone, funzionario in servizio presso lo Sca e gestore del sito, ripercorre le tappe evolutive di questo importante strumento di crowdsourcing – una tipologia di attività on line partecipativa. «Quando è stato istituito era incardinato nella Sezione minori della Direzione centrale della polizia criminale, nata allo scopo di coordinare gli Uffici minori delle questure: in quel periodo si è registrata infatti una spinta a livello internazionale verso l'uso di questo sistema dedicato all'ampia platea. Da episodi di cronaca conclusi in tragedia avvenuti negli Stati Uniti, o da quello del mostro di Marcinelle, in Belgio, si è pensato di ricorrere all'aiuto dei media per risolvere questi casi di sparizioni controverse, utilizzando canali alternativi rispetto a quelli consueti di ricerca tipici della polizia giudiziaria». Così, dalle prime foto stampate sui cartoni del latte si è passati nel 2000 a quelle inserite nel neonato sito web, frutto di un accordo tra la Polizia di Stato e l'Icmec, organizzazione non governativa statunitense che collabora anche con il Dipartimento di Stato. «Graficamente era molto diverso – spiega la responsabile del sito – ma le indicazioni fornite per implementarlo sono tuttora valide. I questori furono invitati a valutare tutti quei casi di scomparsa in cui si presupponesse un pericolo per il bambino; è infatti importante esaminare l’opportunità di pubblicizzarli, bilanciando diversi diritti e diverse esigenze: quella della sicurezza con la tutela del minore, anche considerando che nel momento in cui verrà ritrovato resterà sempre una traccia digitale di questa vicenda». Una volta inserito – previa autorizzazione dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale sul minore scomparso, oltre che del pubblico ministero che procede alle indagini oppure su richiesta del prefetto se non ci sono indagini di polizia giudiziaria in corso – il caso entra in un server comune a 31 Paesi. «Quando l'immagine viene immessa è sottoposta a una sorta di controllo per verificare eventuali matching o somiglianze con altri casi – prosegue la funzionaria – Negli anni c'è stata un'evoluzione tecnologica: il sito utilizza ora l'intelligenza artificiale che consente, in maniera più sofisticata, di verificare possibili riscontri». È uno strumento utile per i casi di scomparsa a lungo termine che non vengono revocati o oscurati fino al momento del ritrovamento, per mantenere viva l'attenzione e non permettere che vengano dimenticati. 

Una rete di cooperazione
Quello dei minori scomparsi è un fenomeno complesso che riguarda allontanamenti anche connessi a reati, come per i sequestri di persona o le sottrazioni da parte di uno dei genitori, o anche gli allontanamenti volontari per problemi pregressi come disagio psicologico, abusi, maltrattamenti, sfruttamento sessuale anche attraverso la Rete, o legato al bullismo e al cyberbullismo. Questa eterogeneità porta a utilizzare diversi metodi di ricerca, che sono anche il frutto del confronto a livello internazionale, con gli esperti del Penmp ( Police experts network on missing persons), che unisce esperti delle polizie di tutti i Paesi europei ed è supportato dalla Fondazione Amber Alert Europe, e con i Paesi partner della rete Icmec, ciascuno dei quali ospita, a turno, la conferenza annuale, per condividere gli strumenti di ricerca e discutere su casi pratici. «Il 2021 è stata la volta dell'Italia come Paese organizzatore per ospitare, il 20 e 21 gennaio, la 12^ conferenza annuale del Global Missing Children’s Network (GMCN) – spiega Marina Contino, dirigente della 1^ divisione dello Sca – ma a causa dell’emergenza Covid-19 si è svolta on line e ha rappresentato una preziosa occasione per condividere spunti di riflessione e buone prassi sul tema tra forze di polizia di tutto il mondo e importanti organizzazioni internazionali, tra cui Telefono Azzurro. I risultati di questo confronto – prosegue la dirigente – sono stati condivisi anche nella formazione di 80 funzionari e dirigenti responsabili delle Sale operative, Squadre mobili e Divisioni anticrimine delle questure maggiormente interessate al fenomeno dei minori scomparsi. Sono stati inoltre esaminati strumenti come la valutazione del rischio nei casi di scomparsa, le tecniche di intervista ai mi

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09/06/2021