Antonella Fabiani

Il valore dell’armonia

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Al direttore della Banda è dedicato questo secondo approfondimento alla scoperta di quali siano le problematiche nella direzione di una orchestra istituzionale e nella scelta del repertorio da eseguire

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Ancora risuonano le note dei tanghi di Piazzolla e di Gardel eseguiti sul prestigioso palco di Sanremo e particolarmente apprezzati dal pubblico a casa, in questi tempi segnati dalla pandemia. A fare centro ancora la professionalità e l’impegno dei musicisti della Banda musicale della Polizia di Stato che hanno consentito una performance di successo: «Gli autori scelti e la qualità dell’esecuzione – sottolinea il direttore Maurizio Billi – sono sempre elementi irrinunciabili, che mostrano come la musica di valore possa essere apprezzata da un pubblico eterogeneo ed eseguita in ambiti diversi da quelli abituali». Ma ad essere irrinunciabile è anche il direttore, alla guida della Banda dal 1992. Per lui l’amore per la musica scatta a otto anni, quando rimane “incantato” ad ascoltare per tutta una serata il suono di una fisarmonica: da quel momento inizia una passione che ben presto diviene preponderante rispetto a tutte le altre. Il lungo percorso di studio culmina nel Diploma Accademico in Composizione presso l’Accademia nazionale di Santa Cecilia e il Diploma in Direzione di orchestra con il massimo dei voti e, parallelamente, in Storia della musica (Facoltà di Lettere e Filosofia de La Sapienza): a soli 26 anni vince il concorso come direttore della Banda musicale della Polizia di Stato di cui indossa la divisa (che vive come un onore perché figlio d’arte, nato e cresciuto in una famiglia di Carabinieri). Oggi, dopo tanti anni, è ancora a capo di un’orchestra con una lunga tradizione istituzionale: «Il mio compito è anzitutto riuscire a creare l’armonia giusta con i musicisti, coinvolgerli ogni volta in un percorso che deve condurre alla riuscita di una esecuzione – spiega Billi – E questo implica avere la loro fiducia in quello che si sta facendo. Questo è l’impegno più grande nella preparazione di un concerto per ottenere una esecuzione di qualità. Grandi direttori come von Karajan o Furtwangler, per fare qualche esempio, potevano impiegare anche sei mesi di prove per arrivare a suonare una sinfonia di Beethoven, riuscendo a coinvolgere formazioni composte da musicisti con esperienze decennali.

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06/05/2021