Antonella Fabiani

Fare musica insieme

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In questo momento in cui i teatri sono chiusi, i concerti cancellati e gli applausi un lontano ricordo a causa del virus, ci sembra doveroso e di buon auspicio dedicare, a partire da questo numero, uno spazio alla Banda musicale della Polizia di Stato. Gli appuntamenti sulla rivista di volta in volta tratteranno più da vicino le diverse realtà del lavoro degli orchestrali della polizia e gli strumenti che li accompagnano in un percorso che, speriamo, farà conoscere il dietro le quinte di questa Specialità. Storia, repertorio e caratteristiche: in questa puntata, ne parliamo con il direttore Maurizio Billi

banda

L’emergenza sanitaria ha frenato fortemente anche loro, i 105 musicisti della Banda della Polizia di Stato che, con l’amarezza di non poter fare concerti, dedicano questo periodo allo studio delle partiture, «unico vantaggio di questo lockdown» come dice il loro direttore, il maestro Maurizio Billi. Nella speranza che questo periodo passi, lo studio significa rinforzare la tecnica, base dell’attività dei concertisti. Anche se non basta perché «è il pubblico a creare la magia, è il pubblico a darci la voglia di fare bene, perché l’emozione del pubblico è l’ossigeno della musica e senza si sta in apnea». Proprio da queste parole iniziamo il nostro viaggio nel mondo della Banda della Polizia di Stato (ora dotata di un organico di 105 musicisti compresi direttore e vice direttore) fondata nel 1928 con elementi provenienti dal Corpo della guardie di pubblica sicurezza,secondo le direttive della riforma dei primi del Novecento che prevedeva un’uniformità degli organici delle bande ministeriali, ma i suoi inizi risalgono addirittura al 1700. 

Ma qual è il ruolo e il valore di una orchestra come la nostra, all’interno di un’Istituzione che si occupa di sicurezza e legalità? Per quanto riguarda la sua fondazione, la Banda musicale un po’ come tutti i corpi militari, era stata creata per esigenze di carattere istituzionale quali giuramenti, cerimonie funebri, sfilate con lo scopo di coordinare i reparti con un ritmo che potesse essere sempre uguale per tutti, ma naturalmente questo aspetto, in seguito alla smilitarizzazione della polizia nel 1981, è stato superato per iniziare una strada di esecuzione di qualità, sempre più affinata e perfezionata. 

«La peculiarità della Banda musicale, rispetto a un’orchestra sinfonica, è che in essa prevalgono i fiati, mentre gli strumenti che ne fanno parte si dividono in tre grandi categorie: ottoni, ance e percussioni – spiega il direttore – e non ci sono gli archi. Sostanzialmente la differenza è questa. La nostra Banda è sempre stata un passo avanti, fin dall

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12/03/2021