Ida Bonagura*
Pandemia violenta
Le conseguenze del lockdown e i meccanismi che si innescano durante la convivenza forzata
Partiamo da un dato osservabile: una relazione è violenta quando vengono attuati comportamenti di dominio e di controllo sull’altro. Tutto nasce da un processo invischiante che si costruisce nel tempo tra la vittima e il suo persecutore. Abbiamo parlato tante volte del ciclo della violenza e l’assunto di base è che la violenza di genere si nutre e si autoalimenta sempre attraverso le medesime dinamiche e meccanismi psicologici, riproponendo un quadro che sembra un copione scritto sempre uguale a se stesso.
I sentimenti che condiscono nuovamente tutte le storie di violenza sulle donne sono indistruttibili e inevitabili: la colpa, la vergogna, la rabbia, l’impotenza, la paura, il senso di onnipotenza e controllo da una parte e quello di inadeguatezza e solitudine dall’altra.
I perni attorno ai quali ruota il processo di escalation della violenza, soprattutto quella che si realizza all’interno delle mura domestiche, sono il segreto, il silenzio, l’isolamento, il disorientamento, la dipendenza affettiva, il narcisismo. È facile far combaciare il confinamento forzato e l’isolamento imposto dalle misure restrittive, con l’aumento di violenza come un fattore di rischio che aggravi il fenomeno in epoca di pandemia. Inoltre se è vero che isolamento, distanziamento sociale e convivenza forzata hanno rappresentato i fattori degeneranti, amplificando situazioni di malessere e violenza preesistenti all’interno della coppia, dall’altro la pandemia per le donne ha ridotto la possibilità di chiedere aiuto.
Fattori precipitanti
Sono individuabili i fattori precipitanti nati dalla convivenza forzata che possono attivare comportamenti violenti in una relazione che già presentava segnali di scarso bilanciamento tra le parti?
Parlare di fattori precipitanti è assolutamente fuorviante, perché ci spinge ad un processo di locus of control (luogo del controllo) esterno di attribuzione delle responsabilità, che implica un’inevitabilità del comportamento violento e una sua realizzazione causata da condizioni immodificabili; e questa interpretazione è completamente errata e rischia di essere pericolosa.
La violenza di genere ha radici culturali profonde ed è promossa da stereotipi di genere noti; la responsabilità della violenza è di chi la mette in atto, anche se in