Loredana Menghi
Roma in barriera
Due strutture sul Tevere e sull’affluente Aniene raccolgono i rifiuti dall’acqua e ne cambiano la destinazione: non più il mare aperto ma percorsi virtuosi di economia circolare
Lo sappiamo, ma ripeterlo non guasta: circa l’80% dei rifiuti marini proviene dalla terraferma e raggiunge il mare tramite i corsi d’acqua. Insomma, eliminare il litter (rifiuti galleggianti) dai fiumi è diventata una sfida fondamentale a livello globale per arginare un fenomeno dalle proporzioni impressionanti, anche nel Mediterraneo. Per cercare di tutelare i suoi preziosi habitat e i suoi ecosistemi, le due arterie fluviali di Roma, il Tevere e l’Aniene, sono state dotate di due speciali barriere per fermare i rifiuti prima che sfocino in mare. Sul Tevere la sperimentazione, avviata nell’ottobre 2019 in prossimità della foce nell’ambito delle azioni promosse per i Contratti di fiume, è stata realizzata dalla Regione Lazio con il comune di Fiumicino e con la Capitaneria di Porto della Capitale. In sei mesi di sperimentazione, la barriera è riuscita a intercettare complessivamente 2.300 kg di rifiuti galleggianti, costituiti soprattutto da oggetti in plastica come giocattoli, caschi, seggiolini auto, cuscini, scarpe, borse, imballaggi in plastica e ben 14.460 bottiglie in pet. L’iniziativa, ispirata al sistema di raccolta già