Annalisa Bucchieri
Shock economy mafiosa
La situazione pandemica, così come accade spesso durante e dopo le emergenze, sta favorendo le speculazioni delle mafie. Ne abbiamo parlato con il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in prima linea nella lotta alla ’Ndrangheta
A seguito dell’Uragano Katrina che distrusse New Orleans e gran parte della costa atlantica adiacente, la reporter Naomi Klein scrisse un saggio sulla shock economy per spiegare quali speculazioni e arricchimenti illeciti a danno delle popolazioni favorissero le emergenze tragiche di ogni tipo: calamità naturali, terremoti, guerre e naturalmente virus impazziti.
Oggi la pandemia sembra essere il disastro perfetto per i potentati del malaffare. L’allarme lo ha lanciato il capo della Polizia Franco Gabrielli già alla fine del primo lockdown, dichiarando come la situazione generata dall’emergenza Covid-19 costituisca uno scenario di indubbio interesse per la criminalità organizzata, con il rischio sia di doping finanziario che di un sistema alternativo di welfare assicurato da capibastone e clan.
Siamo andati a chiedere al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in prima linea nella lotta alla ’Ndrangheta, quali sono i meccanismi di profitto del capitale mafioso, ovvero come funziona la shock economy dei boss.
Nel suo ultimo libro Ossigeno illegale, scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, parla di infezione finanziaria che rischia di essere ancora più devastante di quella sanitaria. Il doping finanziario, già da tempo provocato dalle mafie, si può aggravare in tempi di pandemia? Rischiano sia le grandi che le piccole imprese di finire nelle loro mani?
Da quando la liquidità è diventata il problema più grande dell’imprenditoria e delle banche, le organizzazioni criminali sono diventate determinanti per le economie nazionali che hanno bisogno sempre di nuovi capitali per sostenersi, questo accade a maggior ragione in tempi di Covid-19. Se prima erano i mafiosi a cercare le banche ora succede il contrario, del resto ciò s’incrocia con l’esigenza delle mafie di riciclare continuamente