a cura di Anacleto Flori
Money
Anche il denaro è entrato nel vortice tecnologico uscendone smaterializzato. Dalla prima carta di credito ai moderni pagamenti con un click
Abbiamo imparato che una delle caratteristiche della tecnologia è che cambia le carte in tavola e trasforma le cose in qualcos’altro, magari semplicemente cambiando una loro caratteristica. Così sta succedendo col denaro. Da bene di riferimento principalmente materiale, ma con evidente carattere simbolico in quanto rappresentante di una controparte di valore, lo abbiamo fatto diventare elettronico, completamente immateriale.
Ma se non lo possiamo più controllare, magari dando un colpetto alle tasche dei pantaloni per sentire quanti spicci abbiamo, o contare, prendendo tra le dita quelle belle mazzette di banconote, come possiamo interagire con lui? Che strumenti abbiamo creato per i nostri soldi? Se parliamo di denaro elettronico non possiamo che partire dalle carte di credito. La prima si chiamava Diners (in inglese commensali, ndr) e fu inventata a metà del secolo scorso, negli Stati Uniti principalmente per pagare i pranzi di lavoro, da cui il nome, da parte di alcuni consulenti finanziari di una società di New York. Oramai l’idea di far anticipare i soldi di un acquisto alla propria banca, per poi restituirglieli, è comunemente accettata e molto diffusa, ma allora fu una specie di rivoluzione e si diffuse molto velocemente. Tutto il meccanismo era tipico