Annalisa Bucchieri
25 anni da conigli ruggenti
Dose&Presta, il duo più longevo della radio, raccontano come ogni mattina risvegliano e incoraggiano gli italiani
Quando a 15 anni si sono conosciuti in una parrocchia di Roma sud, in un periodo nel quale messe beat cantate e teatro off erano palestre di creatività per i ragazzi dell’oratorio, mai avrebbero immaginato che la loro amicizia li avrebbe portati a diventare i conduttori di una delle trasmissioni radiofoniche più amate dagli italiani e più longeve nel palinsesto nazionale, Il ruggito del coniglio in onda su RaiRadio2. Dal tremebondo lunedì al promettente e agognato venerdì, ogni mattina, nella fascia oraria più critica per ingranare la giornata, Antonello Dose e Marco Presta ci intrattengono in maniera sagace, ironica, intelligente, creando un ponte tra la vita delle persone comuni e l’attualità del Paese. E lo fanno da ben 25 anni.
Per onorare l’illustre compleanno della trasmissione, un quarto di secolo il 2 ottobre scorso, siamo andati a trovarli per sondare la ragione di un successo che non accenna a declinare. Hanno risposto “in sintonia” radiofonica alle domande, con l’intesa animalesca che gli permette di essere un tandem perfetto in trasmissione.
Partiamo dalla preistoria: entrambi avete intrapreso giovanissimi un percorso attoriale e lavorato in teatro fino a ritrovarvi insieme in uno spettacolo di Luca Ronconi. Sembra paradossale che due attori a un certo punto si rivolgano alla radio….
È la vita che con delle circonvoluzioni stranissime ci ha portato dove non avremmo mai pensato. Dopo l’esperienza parrocchiale, abbiamo lavorato calcando le assi del palcoscenico però in diversi ambiti e con compagnie differenti. Ci siamo ritrovati da giovani adulti a dirci “perché non scriviamo qualcosa da proporre in tv?” e per due anni siamo andati avanti proponendo le nostre idee che formalmente venivano respinte, per poi essere realizzate da altri. Finché non abbiamo conosciuto un grande maestro di scrittura, Enrico Vaime, che ci ha preso come suoi assistenti e con lui abbiamo iniziato a scrivere per la televisione, sia per programmi come il Festival di Sanremo, sia per personaggi comici come Montesano. Poi un giorno lui diede i nostri riferimenti alla Rai che cercava giovani talentuosi per sperimentare qualcosa di nuovo alla radio. Dopo tanto