Susanna Carraro

Carcere aperto

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dalm 10-20

FINLANDIA
Una prigione dove il muro di cinta è una palizzata di legno, i detenuti hanno le chiavi della cella, escono e rientrano in giornata e nessuno tenta di fuggire: siamo in Finlandia, sull’isola di Suomenlinna, che ospita una delle “carceri aperte” del Paese, dove la riabilitazione ha sostituito la repressione. Arrivarci, come evadere, è semplice: si parte da Helsinki, 20 minuti di traghetto in mezzo ai gitanti e si approda a Suomenlinna, patrimonio mondiale dell’Unesco. Ospita una fortezza del XVIII secolo, negozi di souvenir, musei, ristoranti, pittoresche case di legno colorate e dal 1971 il carcere, vicino alla scuola elementare. Da fuori sembra una colonia per vacanze: 11 caseggiati, un campo da basket, una palestra, ettari di terreno che digradano verso il mare, lo spazio per il barbecue. Nonostante le apparenze è un luogo di privazione della libertà, con regole rigide: i residenti sono muniti di un braccialetto elettronico che indica le coordinate GPS e che, se venisse tolto, farebbe scattare un allarme. Test alcolemici casuali individuano eventuali consumi illeciti degli ospiti del carcere: in caso di positività, la prima volta c’è un’ammonizione mentre la seconda scatta il rinvio al carcere tradizionale da dove si proveniva, un ritorno alla casella di partenza che tutti vogliono evitare. In Scandinavia, il sistema carcerario si fonda sul pri

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09/10/2020